La rivista

n. 2febbraio 2024

Un emendamento presentato qualche giorno fa dal Governo, nel corso dell’esame del disegno di legge relativo al voto in condotta, propone di smantellare la riforma del sistema di valutazione recentemente introdotta nella scuola primaria. In poche parole: tornare al voto. Una decisione immotivata dal punto di vista pedagogico che non solo affaticherà ulteriormente chi ha già speso molte energie umane e risorse finanziarie per affrontare il cambiamento introdotto appena tre anni fa, ma che fa tornare indietro la valutazione a una funzione puramente sommativa basata sulla comparazione tra le prestazioni degli studenti; in altre parole a quell’idea giudicante e selettiva di istruzione  che non appartiene alla missione che la Costituzione affida alla scuola.

Rossella Iovino, con il suo articolo sul “voto a perdere” analizza il percorso che ha portato faticosamente alla “scuola senza voti”, a una valutazione descrittiva, che tende ad essere molto più informativa ed efficace di quella basata sul voto, che invece si rivela generalmente inaffidabile, per nulla chiara e dunque poco utile se l’obiettivo è quello di migliorare gli apprendimenti e non quello di classificare alunne e alunni.

Tuttavia, nella deriva culturale in cui ci troviamo a navigare, la questione sembra essere esattamente questa. Pensiamo alla recente riforma dell’orientamento scolastico che impone alle scuole trenta ore di orientamento a costo zero e a scapito delle altre materie e che restituisce un’idea di scuola/fabbrica che sforna risorse umane, offrendo meno ore di formazione generale e più apprendistato. Per non parlare dei limiti evidenti che questo sistema pone alla libertà di insegnamento. Un vasto e complicato argomento a cui abbiamo volutamente dedicato due articoli, offerti ai nostri lettori da Giovanni Carbone e Graziamaria Pistorino.

Ancora altri temi troverete in questo numero. Una fotografia della situazione italiana attuale attraverso l’analisi intrecciata della Relazione sullo stato della Ricerca del CNR e del Rapporto OCSE 2024 sulla rappresentazione dell’economia; un articolo sui “segreti” dell’intelligenza artificiale; e infine un omaggio a Eduardo De Filippo a quarant’anni dalla morte con un’analisi della famiglia patriarcale in Natale in casa Cupiello.

Infine due punti su cui ci preme dire la nostra. Autonomia differenziata e premierato. Nei prossimi numeri di questa rivista entreremo nel vivo del dibattito su quelli che sono temi di grossa rilevanza oltre che di grande interesse della politica che tenta, in tutti i modi e da tutti i fronti, di smantellare nostro sistema sociale democratico.

Per l’autonomia differenziata siamo al giro di boa: il 24 gennaio il Senato ha approvato il disegno di legge Calderoli, che già all’articolo 1 è un capolavoro di contraddizioni. Parla di rispetto dell’unità nazionale e di rimozione delle discriminazioni e disparità di accesso ai servizi essenziali, ma di fatto è una legge che sancisce la frantumazione dell’unità nazionale. Ora il testo passa alla Camera, che si prevede lo approvi definitivamente in tempi brevi. Se questo accadrà l’intero Paese andrebbe incontro a conseguenze gravissime: aumento dei divari tra Nord e Sud e delle diseguaglianze sociali, frammentazione delle politiche pubbliche su materie di rilevanza strategica come ambiente, energia, infrastrutture, ricerca e molte altre ancora. E, soprattutto, la regionalizzazione della scuola, che minaccia di rendere diseguale il diritto allo studio, così come sancito dalla Costituzione. L’obiettivo politico della maggioranza di Governo di arrivare all’attuazione dell’autonomia differenziata, e al contempo di superare la forma di governo parlamentare in favore dell'elezione diretta del Presidente del Consiglio, disegna un modello che peggiora la condizione materiale delle persone, a partire dal riconoscimento dei loro diritti (riducendo ulteriormente gli spazi di democrazia, partecipazione e mediazione istituzionale, politica e sociale) e promuove una logica individualistica, competitiva e antistorica, fondata su uomini o donne sole al comando della Regione e dello Stato.

La CGIL e la FLC CGIL stanno intensificando le azioni contro l’autonomia differenziata e auspicano che sia possibile un referendum abrogativo di questa legge ingiusta e divisiva. Sul nostro sito trovate già il documento della FLC CGIL con le ragioni del NO oltre che ad un archivio di articoli scritti sull’argomento.

Buona lettura.

indice
Valutazione

Il voto a perdere

Di Rossella Iovino

Una scuola senza i voti non significa una scuola senza valutazione. Il senso e la novità della didattica per competenze. L'importanza e l'efficacia di una valutazione in itinere che accompagni studenti e studentesse nel loro percorso formativo rendendoli consapevoli e responsabili degli apprendimenti e capaci di autovalutarsi. Superare una scuola solo trasmissiva.

Politiche educative

Orientamento scolastico a costo zero, ma a carico delle altre materie

Di Giovanni Carbone

Trenta ore di orientamento da organizzare nelle scuole secondarie di primo e secondo grado per aiutare lo studente a scegliere il percorso didattico o professionale nel modo giusto. Il rischio è quello di pesare, ancora una volta, sul personale della scuola e penalizzare gli altri insegnamenti. Il punto di vista del docente.

Politiche educative

Orientamento scolastico, professionalità docente e tutor

Di Graziamaria Pistorino

Le nuove linee guida sull'orientamento presentano molte criticità nell’implementazione delle nuove figure e pongono limiti a collegialità e libertà di insegnamento. Il punto di vista del sindacato.

Ricerca

Oltre ai dati: prospettive sulla ricerca, l'innovazione e l'economia in Italia

Di Alberto Silvani

La fotografia della situazione italiana attuale attraverso l’analisi intrecciata della Relazione sullo stato della Ricerca del CNR e del Rapporto OCSE 2024 sulla rappresentazione dell’economia.

Attualità

I segreti dell'intelligenza artificiale: uno scontro tra poteri

Di Claudio Franchi

Le implicazioni sociali, economiche e politiche dell’IA. I rischi associati alla sua presenza nascosta e pervasiva nella quotidianità e all’esercizio del controllo. L’algoritmo come segreto industriale e pubblico e la questione dell’eticità.

Tempi moderni

La famiglia patriarcale in "Natale in casa Cupiello" tra mito e realtà

Di David Baldini

Eduardo De Filippo la definì “un parto trigemino con una gravidanza di quattro anni”. Celebriamo i quarant’anni dalla morte del drammaturgo partenopeo con un viaggio all’interno della commedia che mette in crisi il modello fragile ed illusorio della famiglia tradizionale.