Attualità

08 luglio 2021

I 100 anni di Morin nella lettura di Le Monde: il filosofo indisciplinato

La grande stampa francese, come d’altronde han fatto istituti universitari e molte istituzioni politiche e culturali, celebra i 100 anni, l’8 luglio, di Edgar Morin. Si segnala in particolare Le Monde, quotidiano col quale il grande filosofo ha collaborato per molto tempo, che gli dedica un volume dal titolo Edgar Morin, le philosophe indiscipliné, itinerario di un pensiero senza frontiere, a cura di Nicolas Truog.

Libro e articolo che l’accompagna del quotidiano sono di fatto il riconoscimento più generoso verso un filosofo “indisciplinato” che compie 100 anni e che “ha percorso tutti i domini della conoscenza, ha vissuto intensamente le estasi della storia. Teorico della conoscenza ed eroe della Resistenza, dissidente dello stalinismo e infaticabile promotore del principio speranza, antropologo della morte e sociologo del tempo presente, Edgar Morin è una sorta di toccatutto universale”. Non solo, per il quotidiano egli è “un enfant du siècle”, un ragazzo del secolo. In che senso? Le Monde esprime così la caratteristica teorica e l’impegno filosofico di Edgar Morin: “contro una ragione ridotta a mero calcolo, una scienza senza coscienza, una separazione dei saperi universitari, egli propone di unire i saperi, di insegnare la transdisciplinarietà, di riformare i nostri pensieri”. Le Monde sintetizza inoltre che “nonostante una certa militanza che lo ha condotto a errori, egli forgia un’etica dell’incertezza e auspica una politica, una metamorfosi, una simbiosi delle civiltà. Solidale verso gli umili e i diseredati, Morin ha saputo contrastare i colpi e conosce il prezzo che si paga per restare fedele alle proprie idee”.

Le Monde propone inoltre una lettura della parabola del pensiero di Morin, da autore considerato minore a “sapiente rispettato”. È solo a questo punto che Le Monde riconosce a Morin la brillantezza della “teoria della complessità”. E prosegue: “Morin è l’artigiano di un pensiero in grado di legare la conoscenza di una parte a quella di tutti. Oggi, tante opere, colloqui, corsi universitari sono a lui dedicati, in particolare all’estero, dove questo pensatore dell’era planetaria è largamente apprezzato. In Francia, però, per lungo tempo, Edgar Morin è rimasto un autore minore, prima di essere consacrato come un gigante del pensiero”.

Insomma, per Le Monde, egli ha attraversato la sua epoca con “sagacia, captando l’essenza degli avvenimenti, la capacità di leggere la lunga durata”. Il “ragazzo del secolo”, epiteto che è già un giudizio di valore, ha saputo - scrive Le Monde - leggere “il fenomeno ye-ye e l’imperativo ecologico, e offre soluzioni al nostro tempo confuso. Egli mostra anche che l’uomo è pieno di contraddizioni, e tra ragione e irrazionalità, ha anche la possibilità di inventarsi un altro destino, di percorrere altre strade”. Le Monde conclude con una sorta di epitaffio ante mortem:  “Pensée complexe ou «Terre-patrie», ce braconnier du savoir déploie une philosophie comme un antidote aux œillères de l’esprit, une perpétuelle invitation à changer la vie (pensiero complesso o Terra-patria, questo bracconiere del sapere dispiega una filosofia come antidoto  ai paraocchi del pensiero, un invito perpetuo a cambiare la vita). Come non essere d’accordo?

   

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L'autore

Pino Salerno