Attualità

06 marzo 2023

In 40mila a Firenze sono scesi in piazza per difendere la scuola della Costituzione

Due striscioni aprono la manifestazione di Firenze proclamata dai sindacati per il 4 marzo dopo il chiaro appello delle RSU delle scuole fiorentine, uno recita: “Per la scuola, per la Costituzione, contro ogni fascismo” e un altro, “L’umanità non è un carico residuale”. Un modo per ricordare l’immane tragedia avvenuta a Cutro in Calabria utilizzando le parole del ministro Piantedosi sui migranti: non persone, non sentimenti per il ministro, ma “carico residuale”.

Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, lo aveva già affermato il 2 marzo, nell’ambito di un’iniziativa sulla scuola organizzata dalla Confederazione: “A Firenze e a Cutro due fatti diversi, ma una stessa logica, nessuna parola sull’atto squadrista del pestaggio a Firenze e nessun intervento quando si sapeva che delle persone stavano per morire in mare”. Una precisa responsabilità politica in queste scelte di “assenza” e, secondo Francesco Sinopoli, anche un messaggio fortemente diseducativo, perché educare vuol dire anche educare ad essere umani e a non voltarsi mai dall’altra parte di fronte alla violenza.

E i 40mila in piazza il 4 marzo non l’hanno certamente fatto anzi, hanno rivendicato il loro non essere “indifferenti”. Lo hanno rivendicato le studentesse, gli studenti, i docenti, i dirigenti, gli ATA, le migliaia di fiorentine e fiorentini, le associazioni, i movimenti, i collettivi studenteschi, gli intellettuali, tutti scesi in piazza per difendere la scuola, difendere la costituzione e ricordare al governo che l’antifascismo è un elemento fondante della nostra Repubblica e che mentre la scuola costruisce ponti, il fascismo edifica solo muri.

A Firenze sono arrivate le delegazioni delle Camere del Lavoro di mezza Italia e tante categorie: la Funzione pubblica, la Flai con lo striscione “Antifascisti sempre”, la Fiom, la Filcams.

Ci sono i ragazzi del Liceo Michelangiolo davanti al quale è avvenuta l’aggressione, quelli del Leonardo da Vinci a testimoniare la vicinanza alla dirigente Annalisa Savino “colpevole” di aver ricordato ai propri studenti che non bisogna restare indifferenti davanti alla violenza. Era nel lungo corteo la preside Savino, al collo un cartello: “Io non sono indifferente”.

E sul palco di piazza Santa Croce tutte queste voci si sono alternate. Hanno parlato le Rsu che hanno promosso l’appello ai sindacati affinché venisse organizzata la manifestazione. Le studentesse, gli studenti. E poi l’Anpi col suo presidente Pagliarulo, l’Arci, Le Acli, Legambiente, il presidente dell’Istituto Storico per la Resistenza toscano, una rappresentante delle donne iraniane, il rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, in piazza come genitore di uno studente del Liceo Michelangiolo.

Una grande manifestazione di popolo contro il fascismo e per la scuola della democrazia. La più bella risposta a chi vorrebbe tornare indietro.

È toccato a Sabrina Casagrande, RSU FLC CGIL Firenze, chiudere gli interventi dalla gremitissima piazza e ricordarci che cos’è, per un’insegnate, la Scuola della Costituzione: “Crediamo nella scuola della Costituzione e rifiutiamo l’idea di una scuola che separa, che traccia confini. Siamo per una scuola che accoglie. Ed è la scuola che tutti i giorni facciamo vivere. La scuola della Costituzione non può dividere tra noi e loro.”  

L'autore

Manuela Colaps