Politiche educative

16 maggio 2022

Edilizia scolastica, non solo mattoni

La mattina dello scorso 11 maggio il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha incontrato in videoconferenza, insieme ai componenti dell’Unità di Missione per il PNRR, i Sindaci e i Presidenti delle Province delle aree ammesse al finanziamento da 1,189 miliardi di euro, previsto nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e finalizzato all’edificazione di 216 nuove scuole.

Il 42,4% delle risorse verrà destinato al Mezzogiorno e l’incontro è stata l’occasione per condividere con gli Enti locali le prime indicazioni per le fasi successive dell’attuazione degli interventi.

Il Ministro Bianchi ha presentato questo lavoro ambizioso, giudicandolo trainante per tutto il paese, sia per quanto riguarda l’innovazione scolastica sia per l’inclusione. Ha anche aggiunto che «gli edifici che verranno costruiti saranno il centro delle comunità e un vero catalogo vivente che indichi cosa sono i nuovi spazi educativi.»

Con Articolo33 ci siamo occupati assiduamente delle linee d’intervento del PNRR relative all’edilizia scolastica.

In particolare, siamo convinti che sia quanto mai prioritario investire sull’istruzione e che l’annosa questione dell’edilizia scolastica (aggravatasi nel corso della pandemia) vada affrontata ponendo, anzitutto, la scuola al centro dell’ambiente urbano, oggi oggetto di una crescita indiscriminata, sempre più privato, sempre meno pubblico e sociale. 

Malgrado le dichiarazioni del Ministro Bianchi, il timore è che si agisca solo sul piano, indubbiamente non più rimandabile, della messa in sicurezza e del rimodernamento delle architetture scolastiche, quando, invece, la scuola andrebbe considerata anche nella sua collocazione fisica per essere a misura di alunno, luogo democratico, aperto, laboratorio permanente di partecipazione e in sinergia con il territorio in cui è inserita. E per fare questo non si può più prescindere da un coinvolgimento e un confronto reali con la collettività e con chi il mondo della scuola lo attraversa e lo vive giorno per giorno.

Non mancheremo di seguire le fasi successive all’individuazione delle 216 aree di costruzione e i possibili risvolti, nella speranza che alla cultura del taglio del nastro a cui siamo abituati subentri la contezza della non neutralità dell’edilizia scolastica rispetto al ruolo cruciale della scuola come leva per un ripensamento radicale dello spazio urbano e come istituzione di formazione sociale.

Per approfondire la nostra visione sull’edilizia scolastica, vi rimandiamo agli articoli La scuola al centro dell’ambiente urbano (Articolo33 n. 9-10 settembre-ottobre 2021) e Una scuola di comunità (Articolo33 n.1 gennaio-marzo 2022), entrambi a firma di Giovanni Carbone.

L'autore

Ilaria Iapadre

Allegati

Una scuola di comunità (.pdf, 1.9 MB)