Università degli Studi di Foggia
La didattica museale e la visual education rappresentano strumenti potenti per affrontare le sfide della vulnerabilità sociale, favorendo inclusione, rigenerazione e resilienza. Attraverso esperienze estetiche e visive, è possibile stimolare l’empatia, il pensiero critico e la narrazione di sé, creando spazi di dialogo e partecipazione che valorizzano l’unicità di ogni individuo. Questo articolo esplora il potenziale trasformativo di tali approcci, presentando esempi possibili di laboratori artistici e progetti rivolti a comunità vulnerabili, come rifugiati, migranti, giovani in situazioni di marginalità e a persone con disabilità. Si riflette inoltre sulle sfide etiche e metodologiche, evidenziando l’importanza della co-progettazione e del coinvolgimento attivo dei partecipanti. Infine, si propongono prospettive future per integrare la didattica museale e la visual education in percorsi educativi multidisciplinari, promuovendo una società più inclusiva e consapevole.