Ricorrenze / Giugno

11 giugno 1984

Muore Enrico Berlinguer

Enrico Berlinguer, segretario generale del Partito Comunista Italiano (PCI), morì l'11 giugno 1984 a Padova, lasciando un vuoto incolmabile nella politica italiana e nel movimento comunista internazionale. Berlinguer era noto per il suo carisma, la sua integrità e la sua visione politica, che mirava a modernizzare il PCI e a portarlo più vicino ai valori della democrazia occidentale.

La morte di Berlinguer avvenne in circostanze drammatiche. Il 7 giugno, durante un comizio elettorale a Padova, fu colpito da un ictus sul palco. Nonostante la gravità della situazione, Berlinguer continuò il suo discorso fino alla fine, dimostrando una dedizione incrollabile alla sua missione politica. Trasportato d'urgenza all'ospedale, entrò in coma e non si riprese mai più, spirando pochi giorni dopo.

Il suo funerale, tenutosi a Roma, fu un evento straordinario, testimoniando l'enorme affetto e rispetto che milioni di italiani nutrivano per lui. Centinaia di migliaia di persone parteciparono alle esequie, riempiendo le strade della capitale in una manifestazione di lutto collettivo senza precedenti.

Berlinguer lasciò un'eredità complessa ma profondamente influente. Sotto la sua guida, il PCI divenne uno dei più grandi partiti comunisti d'Europa occidentale, promotore di un "eurocomunismo" che cercava una via democratica al socialismo, differenziandosi dal modello sovietico. La sua insistenza sull'importanza della moralità nella politica e sulla necessità di unire i valori comunisti con quelli democratici rimane un punto di riferimento per molti.

La sua scomparsa segnò la fine di un'era e aprì una fase di riflessione e cambiamento per il PCI, che dovette affrontare nuove sfide in un contesto politico in rapida evoluzione. Il ricordo di Berlinguer continua a vivere nei cuori di chi lo vide come un simbolo di speranza e di rinnovamento per l'Italia.