2001-2021. Ricorre quest'anno il ventennale dei fatti di Genova, la serie di eventi avvenuti nella a partire da giovedì 19 luglio a domenica 22 luglio 2001, contestualmente allo svolgimento della riunione del G8.
Dispersi per tutta la città, furono organizzati diversi cortei e manifestazioni di protesta. Ciascuno per una causa diversa. Dalla protesta degli immigrati in rivendicazione dei propri diritti, alla proteste pacifiste degli studenti e dei no-global, fino alla violenza dei Black-Bloc.
Il clima tra una parte dei manifestanti e la polizia fu teso sin da subito, in un crescendo di violenza che porterà alla morte di Carlo Giuliani e ai fatti della scuola Diaz e di Bolzaneto.
Fu un massacro.
Il massacro di un movimento sceso in piazza per un altro mondo, un mondo che mettesse al centro la democrazia partecipativa, la sostenibilità sociale e ambientale, i diritti, l’idea di una cittadinanza piena e inclusiva per tutte e tutti.
Un’idea di mondo insomma opposta alla deriva antidemocratica, neo liberista e mercatista, distruttiva dell’ambiente che la globalizzazione aveva chiaramente da tempo intrapreso.
A vent'anni di distanza ricordare non basta. Se in quel luglio del 2001 un mondo diverso era possibile, adesso è diventato necessario. E tornare a riflettere su come costruire, oggi, un percorso partecipato da reti, associazioni, sindacati, movimenti sociali per rimettere al centro quelle istanze tuttora valide e costruire un mondo diverso da quello ci hanno consegnato e di cui la pandemia diventa il simbolo tragico, è il minimo che possiamo fare.
Tantissime le associazioni scese in campo in questi giorni. Tra le tante vogliamo ricordare e promuovere le iniziative della Rete “GENOVA 2021: VOI LA MALATTIA, NOI LA CURA”.