Ricorrenze / Settembre

14 settembre 1321

L'universo editoriale intorno all'opera di Dante a settecento anni dalla morte

In occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri continuano a susseguirsi le celebrazioni, i convegni, i dibattiti e le ristampe con nuovi commenti critici della Divina Commedia, una delle opere più alte della letteratura di tutti i tempi, quello che viene definito un grande classico. Questa definizione consegna certamente un’opera alla fama e all’immortalità, ma la condanna a una rigida sacralità, la rende quasi sempre patrimonio esclusivo di critici e accademici.

Esistono però interpretazioni diverse del concetto di classico. Somerset Maugham sostiene ad esempio che «ciò che rende tale un classico non è il fatto che venga acclamato dai critici, analizzato dai professori, studiato nei corsi universitari, ma che i lettori, una generazione dopo l'altra, vi traggano piacere e giovamento spirituale». Ed è certamente quello che è accaduto negli ultimi 700 anni all’opera di Dante. Una prova della popolarità della Commedia è il fatto che nel corso del tempo ha conosciuto trasformazioni in forme di “volgari” ben diversi da quello di Dante, cioè vere e proprie traduzioni dialettali, come la versione siciliana del ’600, seguita dal Paradiso in dialetto calabrese, e ancora diverse versioni settecentesche napoletane e veneziane, traduzioni bolognesi e friulane, fino poi a quella milanese del Porta. Esperienze deplorevoli secondo quelli che invocano la purezza e l’inviolabilità dell’opera, convinti come sono che un classico della letteratura meriti il rispetto totale della sua stesura originaria e una fruizione adeguatamente “colta” da parte della critica e dei lettori.

Un altro tema molto dibattuto e controverso è quello della legittimità di riduzioni, semplificazioni, e parodie - che pure non sono mancate - destinate alla fruizione dei più semplici, dei lettori meno dotati di strumenti linguistici e culturali. Queste esperienze sono state generalmente considerate - e quasi sempre a ragione - cattiva letteratura, produzioni prive di valore e di buon gusto, che riescono solo a mortificare la bellezza della poesia, senza peraltro elevare il livello della comprensione e della capacità di interpretazione del testo.

Ma l’analisi della diffusione dell’opera di Dante, della sua straordinaria “popolarità” rispetto allo standard del tempo induce un’ulteriore più approfondita riflessione. Il successo della poesia di Dante è andato da subito ben oltre i livelli di coinvolgimento di un lettore medio-alto. La Divina Commedia rimane l’opera del passato più letta e studiata, declamata da studiosi e attori in letture pubbliche, ma anche recitata a memoria da persone per nulla colte. In particolare fra le tre cantiche è l’Inferno quella che da sempre ha acceso l’immaginario di quanti ne hanno letti (ma più spesso solo ascoltati, visto che molti ammiratori dell’opera di Dante erano analfabeti) i versi. I motivi di tanta popolarità sono da ricercarsi nella straordinarietà del viaggio e dell’architettura dell’aldilà dantesco, nella bellezza della poesia ma anche nella profonda umanità dello sguardo che si posa sulle miserie e le debolezze come sulle eroiche virtù.

Sono proprio questi gli stessi elementi della Commedia che affascinano i lettori più giovani, quando hanno l’opportunità di avvicinarvisi. Infatti il mito, l’epos risultano molto più vicini ai gusti dei bambini di quanto si potrebbe credere, le storie degli eroi li affascinano come racconti fantasy del nostro tempo e così opere come l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide, la Divina Commedia, l’Orlando furioso eccitano la fantasia e la voglia di avventura, mentre educano silenziosamente ai grandi sentimenti e alla bellezza della poesia.

Per i bambini e i ragazzi più piccoli le opere classiche nella loro versione integrale però non risultano certo di facile accesso, ad esempio la lingua poetica del ’300, così come la religiosità medievale risultano assolutamente distanti dal loro mondo, quando non incomprensibili. È evidente quindi che l’unico modo per presentare un’opera di tanta grandezza ai ragazzi è quello di ridurla, reinterpretarla, spiegarla o illustrarla.

Nonostante le perplessità di molti rispetto alla scelta di semplificare un’opera altissima come quella di Dante al livello della comprensione infantile, numerose sono state negli anni le versioni ridotte, parafrasate, riassunte, illustrate, in prosa, in versi e persino a fumetti. Proprio il fumetto è stato il linguaggio di una delle prime “trasformazioni” dell’opera di Dante destinata ai più piccoli. Si tratta de L'inferno di Topolino pubblicata da Mondadori tra l’ottobre 1949 e il marzo 1950, realizzata dallo sceneggiatore Guido Martina autore dei dialoghi e delle didascalie in versi e disegnata da Angelo Bioletto.

Dopo di questa si sono susseguite molte altre esperienze di “manipolazione” della Commedia ad uso di ragazzi, non sempre pregevoli. Molte però risultano di ottima qualità e hanno il merito di introdurre precocemente i più piccoli a una grande opera, che diventerà per loro più tardi oggetto di studio. È importante infatti ricordare che lo studio di un’opera proposta dalla scuola non sempre ne facilita la comprensione profonda e talvolta ne guasta il piacere della lettura. Al contrario, l’incontro precoce - sia pure in una edizione ridotta - con un’opera che affascina da piccoli, può predisporre a una lettura adulta più consapevole e proficua.

In occasione della celebrazione dei settecento anni dalla morte di Dante, alle già numerose pubblicazioni per bambini e ragazzi si sono aggiunte nuove riscritture, stampate o ristampate per l’occasione. Tra queste non mancano, come sempre, parodie, riassuntini, racconti a fumetti di discutibile qualità. E tra le numerose produzioni Disney sulla Divina Commedia spunta quest’anno edito da Giunti PaperDante. Letteratura a fumetti realizzato dallo sceneggiatore Augusto Macchetto, la disegnatrice Giada Perissinotto e il colorista Andrea Cagol.

Qui di seguito sono citati a mo’ di esempio solo alcuni di questi libri per ragazzi di più recente produzione o ristampe:

  • La Divina Commedia di Daniele Aristarco con le illustrazioni di Marco Somà, Einaudi Ragazzi 2021
  • Vai all’inferno, Dante! Luigi Garlando, Rizzoli, 2020
  • La Commedia di Dante di Ermanno Detti, Giunti, I ed. 2017
  • La Commedia di Paolo di Paolo con le illustrazioni di Matteo Berton, La Nuova Frontiera Junior, I ed. 2015
  • Dante, sommo poeta, di Beatrice Masini con le illustrazioni di Fabiano Fiorin, EL, I ed. 2015
  • L’amore segreto. Vita di Dante Alighieri di Angela Nanetti, Giunti, 2021
  • Dante e le infernali scienze di Luca Novelli, Editoriale Scienza, 2021
  • L’inferno in poche parole di Roberto Piumini, Einaudi Ragazzi, I ed. 2016
  • La Divina Commedia di Arianna Punzi, illustrata da Desideria Guicciardini, Lapis, 2021
  • Dante era un figo! di Annalisa Strada, Piemme, 2020.
Questo articolo di Paola Parlato è stato pubblicato nel numero di Luglio/Agosto di Articolo 33, monografico omaggio a Dante Alighieri.