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Politiche educative

ORIENTARSI NELL’ISTRUZIONE TECNICO PROFESSIONALE

Il sistema dell'istruzione tecnica e professionale coinvolge vari livelli di governo. In base all'articolo 117 della Costituzione, lo Stato stabilisce le norme generali sull'istruzione e i livelli essenziali delle prestazioni (competenza esclusiva), mentre le Regioni hanno competenza concorrente sull'istruzione e competenza esclusiva proprio sul segmento dell’istruzione e formazione professionale. Proviamo ad orientarci in questo complesso sistema.

Il secondo ciclo di istruzione comprende:

  • la scuola secondaria di secondo grado che organizza licei, istituti tecnici e istituti professionali per gli studenti da 14 a 19 anni, aventi una durata ordinamentale di cinque anni[1], al termine dei quali si consegue il diploma di scuola secondaria di secondo grado che consente l’accesso alla formazione universitaria e a quella erogata dalle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), ma anche al sistema terziario di istruzione tecnologica, gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy);
  • i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) che prevedono corsi triennali e/o quadriennali dedicati ai giovani in età da obbligo scolastico ed erogati dai centri di formazione professionale, di competenza delle Regioni. I percorsi IeFP possono inoltre essere attivati anche dagli istituti professionali statali in regime di sussidiarietà, nel rispetto delle competenze esclusive delle Regioni (D.I. 17 maggio 2018). Il titolo quadriennale IeFP consente l’accesso all'Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) e all'università e ai percorsi AFAM, previa frequenza di un apposito corso annuale realizzato d'intesa con tali istituzioni. I corsi IFTS della durata di almeno 800 ore abilitano all'accesso ai percorsi formativi degli ITS Academy.

Risulta chiaro, pertanto, che al termine dei percorsi secondari, siano essi realizzati all’interno del sistema di istruzione nazionale o del sistema di formazione professionale di competenza regionale, si propone l’accesso al sistema post-secondario non terziario (IFTS) e al sistema terziario di istruzione (Università, percorsi AFAM e ITS Academy).

Recentemente, particolare attenzione è stata rivolta al segmento dell’istruzione tecnica e professionale, finalizzata alla creazione di un sistema duale, sempre più precoce, che già dai quattordici anni tende ad orientare studentesse e studenti più verso il lavoro che verso l’istruzione terziaria, per fornire al sistema delle imprese lavoratrici /lavoratori pronti ad un impiego immediato, trascurando o diminuendo gli spazi e i tempi della formazione generale. Nel 2015, con il governo Renzi, il decreto legislativo n. 81/2015 ha perfino introdotto il contratto di apprendistato per l’adempimento dell’obbligo di istruzione e per l'ottenimento della qualifica o del diploma professionale nei percorsi di IeFP e, con la prosecuzione per un ulteriore anno, per l'acquisizione della specializzazione IFTS. L’introduzione del sistema “duale” nell’ambito della IeFP ha previsto anche una sperimentazione nazionale relativa agli IFTS (Accordo Stato-Regioni del 25 settembre 2015) che prevede l'alternanza rafforzata: 400 ore di formazione in azienda, oltre alla formazione in aula, per facilitare la transizione di allieve e allievi verso il mercato del lavoro.

Tale particolare attenzione si ritrova negli atti compiuti dal governo Draghi, con le riforme legate al PNRR (Decreto-Legge 144/2022, convertito dalla Legge 175/2022) e nell’azione di decretazione successiva del ministro Valditara, tra cui la riforma degli istituti tecnici. La riforma, ancora da definire con apposito regolamento, verrà introdotta a regime dall'anno scolastico 2026/2027 e, a partire dal medesimo anno scolastico, gli istituti tecnici rilasceranno, a domanda degli studenti interessati, la certificazione delle competenze progressivamente acquisite ai diversi livelli intermedi sulla base di un nuovo modello di "certificato di competenze". Al momento non sono ancora identificate le singole discipline, ma solo gli ambiti disciplinari, non sono identificati i quadri orari, ma solo il monte orario complessivo nei limiti del quale tali quadri orari dovranno essere individuati.

La Legge 121/2024 istitutiva della filiera formativa tecnologico-professionale è la riforma centrale delle politiche del governo Meloni sull’istruzione e ha l’ambizione di modificare in modo rilevante l’impianto complessivo del settore tecnico professionale. Si tratta di un ampio provvedimento nato per soddisfare “le esigenze del settore produttivo nazionale” e strettamente connesso con un ulteriore innovazione: la sperimentazione quadriennale della filiera tecnologico-professionale. I provvedimenti, collegati tra loro, integrano i percorsi del secondo ciclo di istruzione al segmento degli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy) e vengono diffusi dalla comunicazione ministeriale come la “Riforma del 4+2”, ovvero la scuola secondaria quadriennale più il biennio degli ITS. Non si tratta, però, dell’ampliamento dei percorsi del secondo ciclo di istruzione, ma della riduzione di un anno della secondaria di secondo grado da cinque a quattro anni. La filiera è costituita, pertanto, dai percorsi quadriennali sperimentali attivati dalle scuole, dagli ITS Academy, dai percorsi IeFP e IFTS. Il ruolo di programmazione è affidato alle Regioni che, per integrare e ampliare l'offerta formativa in funzione delle esigenze locali, insieme agli Uffici Scolastici Regionali, possono prevedere la costituzione di reti, denominate "campus" con la partecipazione degli ITS, università, delle istituzioni AFAM e di altri soggetti pubblici e privati.


[1] I percorsi quadriennali collegati alla Filiera tecnologico-professionale, di cu diremo più avanti, sono sperimentazioni non presenti negli ordinamenti, ma che le scuole possono richiedere, a norma del D.P.R. 275/’99, secondo le procedure previste dai decreti ministeriali pubblicati annualmente.