Quattro ragazzi, quattro momenti diversi dell’ultimo quarto del ‘900, quattro racconti di crescita, cambiamento e turbamento. I fili narrativi procedono in parallelo, anche se piccoli indizi ci svelano che le vite di questi sconosciuti si sono sfiorate, intorno a un enorme ottovolante, il Ciclone appunto, che ha fatto il giro d’Europa e ha solcato l’Atlantico. Anabela, Carla, Bernardo e M. hanno vite molto diverse, ma ognuno di loro cerca un modo per affrontare l’adolescenza e la giovinezza. Per uno la sfida è accettare il proprio corpo, per un altro il proprio padre… per tutti il percorso individuale si intreccia con eventi storici, la rivolta interiore con i rivolgimenti del mondo esterno. Un libro ben scritto e bene illustrato, che affronta senza ipocrisia i temi della crescita e costruisce una narrazione avvincente intorno alla metafora delle montagne russe.