“La musica ci insegna l’unione” è la conclusione delle avventure del piccolo Arturo nella città di Concertosa, fantaregno della musica. E unione d’intenti è stata quella della Fondazione Toscanini e dell’editore, entrambi volti a promuovere la conoscenza di un linguaggio espressivo e di una cultura musicale a partire dai più piccoli, per creare cittadini migliori. Con la voce narrante di Tullio Solenghi e brani di famosi musicisti, eseguiti dalle orchestre de La Toscanini, il racconto è “leggibile” in versione audio attraverso QR Code e sul sito della Fondazione, mentre il progetto grafico è adatto anche a lettori con dislessia ed è arricchito con mano esperta dalle allegre illustrazioni di Portolano. “La musica, per Toscanini, ci fornisce il modello ideale di come vivere in comunità”, scrive Alberto Triola nella prefazione. All’insegna e nel ricordo di Gianni Rodari si sviluppa la storia. E vien da pensare che sarebbe davvero bello se a scuola si insegnasse anche la Pentagrammatica, come a Concertosa. In quella città tutto è musica, le note sono ovunque mentre il Re Sol siede sul trono del metronomo perenne. Mastro Melodio è un inventore di marchingegni musicali, il piccolo Arturo è curioso e mette le mani ovunque nel suo laboratorio. Per tenerlo a bada, Melodio gli racconta la storia dei Musimostri, che odiano la musica e i musicisti. Solo la Melodia incatenante li ha neutralizzati, e a conoscerla è solo il nonno di Arturo, Arrigo Di Rigo, direttore dell’orchestra di Concertosa. Tiberius Solimì però li ha liberati. Tra un andirivieni di telesogni, poltrone volanti, satelliti sonori e interventi di bande rock, jazz e rapper, le note necessarie sono ritrovate e tutto l’universo di Concertosa si adopera perché la Melodia incatenante possa essere suonata, anche grazie al metronomo ritrovato da Arturo.