Cultura

21 giugno 2022

La noia dei pomeriggi senza fine

Un albo di grande formato da leggere e sfogliare in momenti diversi della giornata e della vita. Poetico, visionario capace di far vivere atmosfere esotiche, che portando con sé profumi, immagini, rumori e silenzi africani. “La noia dei pomeriggi senza fine” è anche il titolo di una canzone dell’autore Gaėl Faye, compositore, interprete e scrittore nato nel 1982 in Burundi, da madre ruandese e padre francese. I testi – ricchi di immagini e suggestioni e magistralmente resi in rima – si connettono armonicamente con i disegni, sempre a doppia pagina, di Hippolyte, fumettista francese che conosce bene l’Africa. Nella prima tavola è raffigurato un giovane sdraiato su letto, nella penombra di un pomeriggio assolato, in casa: “Un cimitero di mosche tra zanzariera e finestra. Il rubinetto che perde è un fiume senza sosta…”. Scene di ambienti interni e a cielo aperto, capaci di restituire al lettore impressioni sensoriali potenti, trasportandolo in una dimensione rallentata, pigra, sospesa e di esprimere le tante sfaccettature della noia, uno stato d’animo che nella nostra vita tendiamo a evitare, riempendola di impegni.
Gaël Faye, in una nota finale, racconta di aver avuto da bambino la fortuna di annoiarsi e di vivere uno spazio aperto all’immaginazione e di inventarsi giochi e passatempi (sotto l’ombra di un baobab o sul tappeto, giocando con le macchinine). Come in un mondo senza inizio né fine, come una frase con tre puntini di sospensione. Per godersi il silenzio, immaginare, sognare.

Nell’ultima pagina c’è un QR per ascoltare la canzone dell’autore che ha ispirato il libro.