Fausto Boccati è un “ragazzo di bottega” di Roberto Denti, nella cui Libreria dei Ragazzi a Milano ha imparato il mestiere ed è ancora lì e rappresenta la continuità di una storia che fa parte della letteratura per l’infanzia in Italia. Lo sanno i/le biliotecari/e che vi affluiscono anche da fuori della Lombardia in occasione dei Mercoledì dei Bibliotecari (giunti alla 32^ edizione) dove presenta il tradizionale percorso bibliografico fra 50 titoli significativi dell’anno, succedendo autorevolmente a un Maestro come Denti. Come si dice, è un bella persona, professionale e gentile, che sprizza empatia e spinge a spianare il sorriso: è fondamentale nel mestiere. L’accresciuta competenza lo ha portato a collaborare a riviste di settore.
A furia di frequentare i libri, leggerli e consigliarli ai giovani lettori e ai grandi che li comprano per regalarli, per le scuole e per le biblioteche, gli è venuta voglia di cominciare a scriverli: questo è il primo, speriamo non l’ultimo. L’uomo delle antenne, protagonista del titolo e di una iniziazione inconsapevole, non si vede, ma è visto da un bambino di otto che gioca con il fratellino, che invece non lo vede, e prova un sommovimento interiore a cui non sa dare nome, senso, forma: è un’esperienza dei sentimenti del tutto nuova.

L’uomo delle antenne è il signor Sala, quasi una persona di famiglia, perché è salito più di una volta sul tetto a sistemate l’antenna tv. Ma quella volta fu diversa. Lo racconta un ragazzo all’amico con cui passeggia nel parco. Dopo le tavole iniziali, dolcemente ma nitidamente colorate, Amelia Morra disegna in bianco e nero i momenti di un passato lontano ma molto importante, poi ritornano i colori delle fantasie ed emozioni suscitate da quell’epifania. Infine, le immagini dei due adolescenti rivelano il non detto della prima scoperta della propria identità che convive con la realtà e l’immaginazione. “La storia è di pura fantasia, ed è accaduta veramente” dice Fausto. Alla prossima.