Cultura

17 marzo 2022

La creatività italiana in mostra

“Italia Geniale. Design enables, bellezza, originalità, creatività del design industriale apprezzato universalmente”. Questo il titolo della mostra promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero per gli Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale, in collaborazione con il Commissariato Generale per Expo 2020 Dubai, ADI - Associazione per il Disegno Industriale, Unioncamere e ITA - Italian Trade Agency.

 

 

La mostra, che è stata allestita dal 7 al 22 novembre 2021 al Padiglione Italia dell’Expo Dubai e che inaugura un calendario di iniziative culturali promosse per i 90 anni di Palazzo Piacentini, storica sede del Ministero dello Sviluppo Economico, ripercorre la storia del design italiano proponendone dei pezzi iconici. Sono 60 gli oggetti identificati per raccontare la progettazione industriale made in Italy, che è anche storia di brevetti e di marchi esportati nel mondo. “Nulla sfugge al design: è la sua fatalità” ha scritto Jean Baudrillard nel 1972, svelandone la dimensione pervasiva. Il design, infatti, è componente essenziale di tutti gli strumenti dell’abitare, qualsiasi sia la loro funzione. Non stupisce, dunque, che la mostra raccolga elementi molto diversi tra loro, tutti accomunati da genialità creativa. L’allestimento divide gli oggetti esposti in cinque macro categorie concettuali: Liveable, Moveable, Workable, Relationable, Imaginable, permettendo allo spettatore di addentrarsi alla scoperta di prodotti noti e innovativi, in un viaggio che va dagli anni ‘30 del secolo scorso ad oggi. Alcuni degli oggetti presentati hanno trasformato davvero la percezione del mondo, come il dispositivo di ECG portatile D-Heart e la mano protesica Hannes, progettata per fa sì che le persone che hanno subito un’amputazione possano usarla nella vita di tutti i giorni, percependola come un elemento integrato e non estraneo al proprio corpo. Altri restituiscono l’importanza dell'implementazione e della messa a punto di strategie di supporto tecnico, come i pannelli fonoassorbenti Flap, la scheda hardware Arduino Uno e il robot androide EV15 ICUB, costruito con lo scopo di studiare la cognizione attraverso specifici algoritmi. Altri invece, ci raccontano la dimensione dello stare insieme, come il Campari Soda e la sedia impilabile Laleggera. Interessante scoprire le storie e gli anni di invenzione e brevetto di oggetti così radicati nell’uso comune, come l’immancabile Moka Bialetti e la cucitrice a punti metallici Zenith che, anche nelle versioni successive al 1949, si basa ancora sullo stesso sistema di funzionamento meccanico. Gli oggetti presentati sono tutti frutto di studio e di ricerca e raccontano come l’immaginazione, sostenuta dalla tecnica, possa condurre a risposte nuove per la soluzione di problemi quotidiani, guidando e stimolando l’innovazione. Mostrando gli oggetti, l’esposizione racconta anche la storia dei materiali utilizzati e la loro sperimentazione in ambiti nuovi. È il caso della scimmietta giocattolo Zizì, ideata da Bruno Munari, che applica in un campo nuovo l’utilizzo del poliuretano, utilizzato fino a quel momento per la sola produzione di cuscini e materassi.

La mostra, inaugurata il 14 febbraio e prorogata fino al 1° aprile, è stata realizzata su iniziativa della Direzione generale per la tutela della proprietà industriale, ed è stata curata da Carlo Martino (Università La Sapienza di Roma) e Francesco Zurlo (Politecnico di Milano), mentre il progetto è stato diretto da Luciano Galimberti e dal Direttore di ADI Design Museum Andrea Cancellato e l’identità visiva dallo studio SM5 e da Ivo Caruso, che ne ha curato anche l’allestimento. Interessante, da questo punto di vista, l'approfondimento presente su ogni oggetto, fruibile attraverso qr-code.

L'autore

Martina Polimeni