Mentre il panorama mondiale è segnato da conflitti e crisi umanitarie, in Italia il Ministero dell'Istruzione e del Merito sembra promuovere attivamente iniziative che coinvolgono le scuole in visite a mostre d'armi, basi militari e esibizioni acrobatiche aeree. Recentemente, infatti, con una circolare inviata a tutte le scuole di Brescia e provincia, ha invitato gli studenti a partecipare all’evento “Mettiamo le ali ai nostri sogni”, per assistere all’esibizione in addestramento della Pattuglia Acrobatica Frecce Tricolori con “la finalità di far conoscere e promuovere sul territorio, insieme alla cittadinanza, alle Scuole, alle Istituzioni, i valori che ispirano il servizio al Paese, le tradizioni e la cultura dell’eccellenza italiana nel Mondo ed il patrimonio di storia, cultura aeronautica e fornire agli studenti anche uno spunto per l’orientamento nella scelta del proprio profilo professionale ed occupazionale”.
Queste attività, proposte come opportunità educative, non possono che sollevare interrogativi sulla coerenza con i valori di pace e convivenza democratica promossi dagli stessi programmi ministeriali. La possibilità di “orientamento professionale” lascia pensare che la reale agenda di queste iniziative sia ben altra. Tra l’altro, la base militare che ospiterà gli studenti è una base da cui sono decollati aerei impiegati in conflitti passati, nonché armi a testata nucleare.
Pubblichiamo la lettera di Patrizia Londero, insegnante del Movimento di Cooperazione Educativa e delle Donne in Rete per la Pace di Desenzano (BS), dal titolo Il fascino indiscreto della Guerra. Patrizia ha scritto questa lettera contro la “militarizzazione” della scuola che sta avvenendo lentamente ma costantemente attraverso varie iniziative su tutto il territorio nazionale. Tra i primi firmatari della lettera che ha già raggiunto le 1000 firme, i compagni del progetto MCE Diritto alla Pace per Infanzia ed Adolescenza, ed il collettivo Donne in Rete per la Pace di Desenzano (BS).
Il 16 aprile, contemporaneamente all’evento promosso dal Ministero, ci sarà una manifestazione all'aeroporto militare di Ghedi (BS) a partire dalle ore 10. Chiunque volesse sottoscrivere la lettera può farlo firmando qui.
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Mentre assistiamo impotenti allo sgretolarsi del Diritto Umanitario in numerose zone del mondo, allo stravolgimento di Paesi e popoli colpiti da armi di cielo e di terra che generano fame e migrazioni spesso senza speranza, vediamo di contro, nel nostro Paese, un fiorire di iniziative frutto anche dello zelo ministeriale che esortano le scuole di ogni ordine e grado a far partecipare i loro alunni a uscite didattiche aventi per oggetto visite a mostre d’armi, a basi militari, a parate, ad addestramenti, alza-bandiera, incontri con l’esercito. Esistono veri e propri impegni da parte del nostro Ministero dell’Istruzione e del Merito a promuovere collaborazioni con vari Enti come gli Istituti di Formazione delle Forze Armate (Accademia di Modena, Scuole militari dell’Esercito Nunziatella a Napoli e Teuliè a Milano) per garantire la presenza di intere scolaresche alle manifestazioni da loro organizzate. E sempre nel novero delle diffuse iniziative che vengono segnalate (circ 244 Liceo Dante Alighieri di Latina), troviamo l’Open Day all’aeroporto militare di Latina che il 19 marzo 2024 potrà accogliere fino a un massimo di 10.000 ragazzi/ bambini per assistere all’esibizione della pattuglia acrobatica nazionale Frecce Tricolori propagandata come “occasione unica per immergersi nella realtà dell’aeronautica militare”.
L’insegnante del Liceo che ha diffuso questi dati si chiede “Racconteranno anche di come hanno bombardato i civili in Etiopia e in Spagna?” Ed è di pochi giorni fa la nota 2355 con cui il Ministero dell’Istruzione e del Merito, tramite l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e l’UST di Brescia, ha fatto pervenire a tutte le scuole di Brescia e provincia il seguente invito: “Mettiamo le ali ai nostri sogni: Giornata per la scuola 2024 del 16 aprile 2024 in occasione dell’esibizione in addestramento della Pattuglia acrobatica Frecce Tricolori presso il 6° stormo Diavoli Rossi di Ghedi (BS)...” La nota continua: “ La finalità è quella di far conoscere e promuovere sul territorio insieme alla cittadinanza, alle scuole, alle Istituzioni, i valori che ispirano il servizio al Paese ed il patrimonio della nostra cultura aeronautica”. E ancora: “Oltre all’emozione per l’esibizione aerea, l’occasione potrà fornire agli studenti anche uno spunto per l’orientamento nella scelta del proprio profilo professionale.” A seguire, una puntigliosa organizzazione con orari di arrivi e partenze di pullman nei pressi della base militare di Ghedi. La comunicazione nella mia scuola è stata inoltrata a tutti i docenti e dà conto di una capillare diramazione informativa che per i contenuti e l’ufficialità suona come un’ingiunzione dall’alto che non può non stridere con quanto per anni ho cercato di costruire nei percorsi di Educazione Civica con i ragazzi, quando l’attenzione in primis era posta all’art.11 della Costituzione, che stimolava discussioni su culture di sopraffazione, di violenza che portano direttamente a quella delle armi. Questo sembrava in linea con le finalità generali dei Programmi ministeriali che non prescindevano da valori come convivenza pacifica, democratica, centrata sul confronto e sul dialogo. Tornando più nel dettaglio ad alcuni passaggi della nota:
Fanno sognare.
Ci sarebbe bisogno di leggere circolari che parlino di questo.