Cultura

14 novembre 2024

Don Milani e il potere della parola

Sono ben 18 le parole chiave proposte da questo libro corale: apprendimento cooperativo, cittadinanza, comunità, Costituzione, disobbedienza, disuguaglianze, equità, i care, inclusione, lavoro, media education, orientamento, parresia, professionalità docente, relazione educativa, sciopero, scuole popolari, valutazione.

Diciotto parole che sono un manifesto pedagogico militante. Ma, come precisano i curatori, il libro non propone una lettura celebrativa dell'esperienza milaniana, né una riproposizione, impossibile peraltro, del modello di Barbiana. Nel libro, attraverso le parole chiave, si analizzano idee e intuizioni di quella esperienza non solo per il loro valore intrinseco, ma anche per le influenze che hanno avuto sul pensiero e le pratiche pedagogiche successive e per il loro impatto "sovversivo" sulla scuola.

Molto si è detto e si è scritto su don Milani nei cinquant'anni che ci separano dalla pubblicazione di Lettera a una professoressa e nel recente anno milaniano in occasione del centenario della nascita del priore. Questo libro si sofferma non solo sulla "visione profetica" della scuola che don Milani ha incarnato, anticipando, in qualche modo, le migliori esperienza educative degli anni settanta e anche l'impianto pedagogico che le sosteneva, ma anche su quanto quella visione di scuola e quelle esperienze abbiano poi perso praticabilità nella scuola italiana che, negli ultimi decenni sta scivolando verso una regressione preoccupante.

Non è facile dare un'idea completa di un libro che si esprime con tante voci attraverso le quali il pensiero e le opere di don Milani vengono analizzate con tanto rigore scientifico e tanta carica politica. L'idea tutta politica, cioè, di una scuola inclusiva, che riconosce e valorizza le differenze, che forma cittadini e cittadine con alto senso critico e capaci di interpretare il proprio tempo e cambiare i contesti in cui si trovano. Persone che si appropriano della lingua e della cultura come strumenti di emancipazione e di libertà.

I saggi introduttivi di Franco Cambi e Dario Missaglia aiutano il lettore a entrare nella "filosofia" del libro, il primo soffermandosi sulle intuizioni di don Milani, sul ruolo della scuola pubblica e della formazione e sull'impatto di queste sulla società. C'è tanto di don Milani nelle esperienze più avanzate, laddove il sistema formativo «si apre sull'immagine stessa del mondo elaborata dai saperi e animata da un'etica democratica da far propria da parte di tutti».

Sulla forza rivoluzionaria della parola negli scritti e nelle scelte di don Lorenzo scrive Missaglia e della sua eredità ancora così importante e viva e carica di quelle passioni che, negli anni settanta e ottanta, «furono carburante prezioso per la motivazione a insegnare, guardando innanzitutto a chi fosse messo ai margini e insieme a battersi per un cambiamento generale del Paese». Da qui anche un richiamo, molto presente nel libro, alla professionalità docente e alla funzione della relazione educativa in una scuola comunità, luogo di cooperazione e palestra di cittadinanza.

Le diverse parole chiave sono declinate con saggi, oltre che dei curatori, di: Francesca Borruso, Marco Catarci, Rossella Certini, Cristiano Corsini, Cosimo Di Bari, Massimiliano Fiorucci, Giuliano Franceschini, Vanna Iori, Massimo Margottini, Mirca Montanari, Enrico Panini, Marianna Piccioli, Domenico Simeone, Elena Zizioli.

A conclusione le parole di Franco Cambi che, nell'introduzione, scrive, tra l'altro:

«Allora sia sulla scuola, sia sulla società, come pure sulla religione don Milani ci sta davanti come un vero profeta, che come tale sfida il Presente, rilegge le Attesa e guarda a un Futuro più degno».

F. Bocci, G. Crescenza, A. Mariani (a cura di), Leggere don Lorenzo Milani. Parole chiave, materiali e proposte per comprendere l'eredità culturale della scuola di Barbiana, Legge, Pensa Multimedia, 2024. Pp. 296, € 26.

           
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L'autore

Anna Villari