Ricerca

22 novembre 2021

CNR: il regalo di natale che non ti aspetti

Questa è la storia di un Ente, il CNR, niente meno che il principale ente pubblico di ricerca italiano.

Ente che, invece, vive costantemente in uno stallo, a causa del disperato tentativo di rilancio e riorganizzazione, manovre che sembrano impossibili da realizzare. Così come, in uno stallo, vivono i suoi lavoratori precari.

Dopo le rassicurazioni dei primi di ottobre, lo scorso 18 novembre il Direttore Generale ha cambiato versione, comunicando che quasi 400 lavoratrici e lavoratori precari non saranno stabilizzati. Questo dopo un decennio di proroghe contrattuali.

I motivi di questo improvviso ripensamento sono sconosciuti e lasciano senza parole tutto il personale dell’Ente che, a bilancio, ha a sua disposizione circa 32 milioni di euro sotto la voce “personale” da spendere per scorrimenti e/o nuovi concorsi per Ricercatori e Tecnologi al III Livello. E di milioni ne verranno utilizzati, invece, solo 3

Giovanni Quattrocchi, 39 anni, Oristano, un dottorato conseguito nel 2011, due anni all’estero, ormai da quasi dieci anni Assegnista di Ricerca e, attualmente, Ricercatore a tempo determinato, sarà messo alla porta a fine anno. Un bel regalo di natale dopo il tanto impegno all’interno del suo gruppo di lavoro di Oceanografia Operativa presso l’Istituto per lo studio degli Impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino, uno dei tre Istituti del CNR che svolge attività di ricerca nel campo delle scienze marine.

Una doccia fredda, dice.

Quale sarà il suo futuro professionale non è facile da definire adesso. Come trovare altro impiego nell’arco di un paio di settimane, specialmente per chi come lui vive in aree periferiche, come coniugare lavoro e famiglia, impossibile da pensare.

Ma questa non è solo la storia di Giovanni. E' la storia comune a quasi 400 lavoratrici e lavoratori precari, che da anni, senza alcuna tutela, contribuiscono al prestigio del più grande Ente di ricerca pubblico del Paese che, come regalo, gli nega un loro diritto e li lascia a casa. 

Le risorse finanziarie necessarie sono a bilancio, esclusivamente vincolate all’assunzione di personale e non possono essere utilizzate per altre voci di spesa.

L’utilizzo di tali risorse per riavviare le procedure di superamento del precariato, procedendo allo scorrimento di tutti gli idonei in graduatoria, non è quindi in conflitto con le altre legittime esigenze del personale e dell’Ente e dipende esclusivamente dalla volontà politica della Dirigenza.

E' per questo che, da giorni, Giovanni, i suoi compagni, insieme ai sindacati, presidiano ininterrottamente il CNR.

Loro non intendono tornare a casa. E rimarranno in presidio fino a quando non verranno assunti. 

La loro battaglia è la nostra. E dovrebbe essere la battaglia di tutti.

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Redazione