Se anche la comunità scientifica segue il dispositivo “amico-nemico” che ne sarà del suo significato per l’intera umanità, proprio mentre essa affronta la più grande questione epocale della sua sopravvivenza sul pianeta?
Scienza e ricerca devono essere strumento di pace, progresso e apertura. Proporne un uso sanzionatorio va fuori dallo “spazio comune di ricerca” che è parte dei trattati dell’Unione Europea.
L'inaugurazione a Roma di un largo a suo nome ci obbliga a riflettere su una figura straordinaria, che poco i giovani conoscono.
La capacità resiliente del sistema ricerca italiano ha già avuto modo di esprimersi. Ma non basta. Serve una politica che sostenga in maniera armonica le diverse componenti del sistema con una priorità oggettiva sulle risorse umane.
L'Italia torni a destinare risorse più consistenti e stabili all'attività di ricerca. Perché uno sviluppo senza ricerca non è percorribile.
Si continuano a fare gli stessi errori e alcuni importanti istituti vengono completamente dimenticati. La nostra analisi.
Il Governo dimentica ancora di garantire la valorizzazione del personale di tutti gli enti pubblici di ricerca e di tutti i lavoratori che ogni giorno mandano avanti la ricerca in Italia.
Gli esperti invitano a non guardare i dati, ma noi non vogliamo essere uccisi dalla cometa. Esistono dati che non sono quotidiani, ma che sono altrettanto importanti, e che però continuano ad essere trascurati.
Con molta fatica si era arrivati a una costruzione unitaria del sistema degli enti di ricerca. Con questa legge di bilancio si ricrea una cesura e si spacca in due il personale.
La storia di Giovanni e degli altri 400 precari che sono a rischio assunzione.