La rivista

n. 3Settembre 2023

Tanti e variegati gli argomenti, pensati per offrire spunti di riflessione e invitare all’approfondimento. Il mondo della formazione e del lavoro sono da sempre i nostri ambiti di interesse privilegiato e troveranno all’interno della rivista ampio spazio, anche in riferimento alle nuove tecnologie digitali e alle possibili ricadute sulla conoscenza e la democrazia.

Una nuova rubrica, “Voci dalla scuola”, fa il suo esordio sulla rivista e ospita riflessioni (amare) di un professore che si interroga circa la povertà di linguaggio e di pensiero e il ruolo dell’istituzione scolastica.

A partire da un articolo apparso su “Nature”, proponiamo una riflessione sulle tendenze nell’ambito della ricerca, dove la corsa alla pubblicazione sembra prendere il sopravvento sulla creatività scientifica.

E ancora… il contributo di Articolo 33 alle celebrazioni del centenario della nascita di Italo Calvino e tanto altro tutto da scoprire!

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Voci dalla scuola

Le intelligenze chiuse in una rete

Di Giovanni Carbone

La povertà di linguaggio della nostra epoca provoca povertà di pensiero. Un pensiero delegato a élite che lo esercitano a proprio vantaggio per manipolare i più. Soprattutto i giovani. E la scuola? Tace, delegando a sua volta a presunti e improvvisati esperti la sua funzione educativa.

Attualità

Dall'emergenza a strategie di lunga durata. Troppe violenze e troppe parole

Di Paola Parlato

Analizzare e capire cosa c'è dietro la violenza contro le donne e l'aggressività e la pulsione a delinquere di giovani sempre più giovani aiuta a programmare interventi a largo raggio sul territorio. Non è sufficiente né risolutiva la sola azione repressiva. Il ruolo della scuola se sostenuta adeguatamente.

Attualità

Al servizio della collettività e non del profitto. Per una democrazia dell’intelligenza artificiale

Di Claudio Franchi

Sulla pervasività delle tecnologie sulla vita umana e sul pianeta vi è una vasta letteratura. Restano aperti molti aspetti critici e preoccupanti, accanto alla valutazione dei benefici. La posta in gioco: accesso ai saperi, trasparenza delle fonti, governance democratica.

Dibattito pedagogico

I disastri del capitalocene. Un’educazione per trattare la terra con saggezza

Di Michele Cagol, Monica Parricchi

Educare allo sviluppo sostenibile per costruire nei cittadini una nuova coscienza e un nuovo modo di rapportarsi alla natura. L’educazione ha il compito arduo di mostrare che si può e si deve perturbare il sistema. Sostiene Bruner: «L’educazione è pericolosa, perché alimenta il senso della possibilità». Ridefinire il lavoro e superare i rapporti di potere per affrontare la questione ambientale.

Buone pratiche

Per una cittadinanza attiva e partecipata

Di Leonardo Masone

L’insegnamento dell’educazione civica ha subito molti cambiamenti soprattutto negli ultimi venti anni. Spesso considerata una disciplina minore, potrebbe contribuire non solo alla ripresa di un percorso civico di memoria collettiva, ma anche al contrasto alle diseguaglianze. Possibile indirizzo pratico di un’impostazione teoretica e politica progressista e democratica.

Ricerca

Diminuisce la creatività scientifica?

Di Alberto Silvani

Stabili gli studi "dirompenti" e originali, in crescita il "rumore di fondo" dei lavori che "incrementano" le ricerche precedenti. L'organizzazione e i finanziamenti della ricerca, i meccanismi di valutazione e i percorsi burocratici tra le cause che intralciano la curiosità scientifica, l'approccio multidisciplinare e le sperimentazioni.

Tempi moderni

Italo Calvino dall’engagement alla “fantasia sognante”

Di David Baldini

Cento anni fa nasceva il grande scrittore che ha contribuito a rifondare la letteratura nel secondo dopoguerra. Insieme a un prestigioso parterre di scrittori e intellettuali è stato al centro delle innovazioni più significative nella produzione letteraria. Protagonista di primo piano nel dibattito e nel confronto politico sulla funzione sociale della cultura e dello scrittore.

Ricerca bene comune

Conflitto di sentenze. Assunzioni di precari

Di Fabio Matarazzo

Un ricercatore con esperienza all’estero si vede negare la partecipazione a un concorso al CNR perché il lavoro fuori Italia non è tra i requisiti ammissibili. Il Tar dà ragione al ricercatore. Il Consiglio di Stato al CNR. Vediamo le motivazioni.