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FARE LA DIFFERENZA

Anche quest’anno ho deciso di candidarmi come RSU nel mio Istituto. Le ragioni sono molteplici, sebbene sintetizzabili in pochi punti: la passione per il sociale e la soddisfazione di mettersi a disposizione dei colleghi per mero “spirito di servizio”, in barba ad una società che ci vuole a tutti i costi protesi verso il profitto.

Da un punto di vista normativo non vi è dubbio che dai decreti Brunetta in poi il nostro potere contrattuale si è fortemente ridotto, a discapito di un’autonomia che sconfina sempre più nell’autoreferenzialità dirigenziale. Ma guai a vedere il ruolo della RSU relegata esclusivamente al momento della contrattazione! La sua funzione resterebbe svilita se non si affiancasse ad una ricerca quotidiana di informazioni da condividere con i colleghi, troppo spesso oberati di lavoro e poco inclini a raggiungere di persona la sede del sindacato. Si preferiscono le informazioni smart, frutto anche dei tempi che viviamo, abituati attraverso i social a recepire e a dare risposte quasi immediate. Nella mia esperienza, alla bacheca sindacale ho fatto seguire una linea di comunicazione broadcast, su cui faccio transitare informazioni sindacali, offrendo l’opportunità di farmi conoscere (insieme alla CGIL) ai tanti lavoratori della scuola (oltre 300) in modo repentino.  In ultima analisi, la capacità di aggiornare e coinvolgere il personale tramite canali moderni e veloci, come le chat e i social, rappresenta un'evoluzione del nostro ruolo che permette una maggiore efficienza e inclusività.

Infine ritengo che chi si candida a questo ruolo di rappresentanza, debba essere in grado di costituire un vero e proprio anello di congiunzione tra la base e la dirigenza, capace di garantire tutele in un ambiente che spesso può risultare burocratico e complesso, evitando conflitti di interesse. Ecco perché resto fermamente convinta che la RSU non debba ricoprire ruoli che la proiettino nello staff dirigenziale, mantenendo una netta separazione dalla Dirigenza. Perché la RSU è e resta la base dei lavoratori.

L'autore

Dina Serino

RSU FLC CGIL uscente presso ITI “G. Ferraris” Scampia Napoli