Ho preso la decisione di candidarmi come per la FLC CGIL all’Accademia di belle arti di Brera in un momento particolarmente grave della nostra storia di docenti e cittadini della Repubblica italiana e dell’Unione europea. Chiunque sia un lavoratore della conoscenza è consapevole della scarsità cronica di risorse che caratterizza un ambito fondamentale della formazione dei cittadini. In particolare, i lavoratori dell’AFAM si trovano a operare in strutture inadeguate, spesso prive anche di attrezzature elementari, in spazi del tutto inappropriati. Tutto ciò mentre il Ministero decide tagliare i finanziamenti alle istituzioni pubbliche e di indirizzare i fondi verso scuole e università private. Grava ancora nel settore un numero altissimo di docenti e lavoratori precari che i governi che si susseguono non hanno inteso ancora stabilizzare. Il carovita già da tempo rende inadeguati ormai anche gli stipendi dei docenti e dei lavoratori a tempo indeterminato.
Dunque, occorre lottare con impegno per il rinnovo tempestivo dei contratti nazionali in scadenza, rafforzare il sostegno per tutte le iniziative contro il Jobs Act e per un aumento degli stipendi che non sono da tempo in linea con quelli dei colleghi delle università e con i colleghi di istituzioni analoghe in Europa.
In questa cornice, inoltre, diventa decisivo opporsi con tutte le forze alla posizione guerrafondaia che sta prendendo forma all’interno del Parlamento europeo e italiano che prevede un investimento smisurato – pari a circa 800 miliardi di euro – volto al potenziamento degli arsenali degli stati. A partire da questi temi, in quanto docente sono impegnato a sviluppare una rete di opposizione a queste direzioni politiche che rischiano di affossare definitivamente il valore e la funzione sociale preziosissime delle nostre istituzioni formative pubbliche, oltre che a porre in discussione la già precaria condizione dei diritti civili dei cittadini italiani ed europei.