Attualità

30 novembre 2022

Autonomia differenziata: avviata la raccolta firme per contrastare la regionalizzazione del sistema pubblico di istruzione

È partita ufficialmente il 25 novembre 2022 la raccolta firme per la presentazione di una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la “Modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e dell’art. 117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato”.  Una legge che intende dunque arginare il progetto di ‘autonomia differenziata', un disegno che viene da lontano – oggi appoggiato dal governo Meloni, Lega in testa – e che ha visto in questi anni impegnate soprattutto le Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. A promuovere la raccolta firme il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, presieduto dal professore di Diritto Costituzionale dell'Università di Napoli Federico II, Massimo Villone, insieme ai sindacati della scuola FLC CGIL, Uil scuola Rua e Gilda Unams. Proprio la scuola infatti, sarebbe il principale campo di applicazione dell'esperimento autonomia differenziata, il settore in cui di più si vedrebbero i danni.

Il testo di legge proposto (che è possibile sottoscrivere a questo link) modificherebbe gli articoli 116 e 117 della Costituzione con l'idea di introdurre una clausola di supremazia della legge statale, e di spostare alcune materie di potestà legislativa concorrente "alla potestà esclusiva dello Stato".

Nel dettaglio, con la modifica dell'articolo 116, si vorrebbe porre un vincolo alla richiesta di autonomia delle Regioni, lasciando la possibilità di concederla solo su alcuni aspetti marginali e limitati, e solo se "giustificata dalla specificità del territorio". Inoltre, verrebbe esclusa la possibilità di una generica legge quadro in ambito nazionale, che lasci sostanzialmente carta bianca per le intese bilateri Stato-Regioni, con un Parlamento quasi totalmente escluso. Si prevede inoltre che possa essere richiesto un referendum popolare approvativo della legge attributiva dell’autonomia prima della sua entrata in vigore, ed eventualmente un referendum abrogativo in tempi successivi. Sulla potestà legislativa verrebbe modificato l’articolo 117 della Costituzione specificando che sanità, istruzione ed infrastrutture devono restare di competenza esclusiva dello Stato. Infine, viene introdotta la clausola di supremazia dello Stato per garantire “l’unità giuridica ed economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale”.

Questa, in sintesi, la proposta presentata dal Coordinamento insieme alle organizzazioni sindacali della scuola scese in campo per “difendere e rilanciare il diritto universale all'istruzione”. Per la scuola, infatti, le conseguenze di una eventuale regionalizzazione sarebbero devastanti: invece di consolidare il carattere unitario e nazionale del sistema pubblico di istruzione, rafforzando la capacità di risposta dello Stato di cui si è avvertita l’estrema necessità durante la recente pandemia, l’autonomia ripropone un’ulteriore frammentazione degli interventi indebolendo l’unità del Paese, col rischio di aumentare le disuguaglianze e ampliare i divari territoriali.

La possibilità di costruire un organico regionale del personale scolastico, bandire concorsi regionali, stipulare contratti regionali e con stipendi differenziati su base territoriale sono tutti elementi di grossa preoccupazione che si evincono dalle bozze circolanti in materia di autonomia. Il contratto collettivo nazionale di lavoro sarebbe un ricordo, si andrebbe avanti con intese regionali, creando un vero e proprio "dumping" nel Paese.

Di fronte a tutto questo, scuola FLC CGIL, Uil scuola Rua e Gilda Unams hanno ribadito convintamente che l’istruzione deve stare fuori dalle materie oggetto di decentramento regionale.

La raccolta delle 50 mila firme richieste per la presentazione alle Camere della proposta di legge di iniziativa popolare avverrà sia in maniera la tradizionale con la raccolta di firme in modalità cartacea, si  attraverso una piattaforma digitale con firma tramite SPID, tramite questo link è appunto possibile leggere e sottoscrivere la proposta di legge di iniziativa popolare.

L'autore

Manuela Colaps