Cultura

01 dicembre 2021

La 43 edizione del Festival Internazionale di Cinema e Donne è stata cancellata

A Firenze, nei mesi di ottobre , novembre e dicembre, ormai da tantissimi anni, al cinema “La Compagnia”, si svolgono diversi festival, da quello francese al festival dei popoli, solo per citarne alcuni.

Ma, quest’anno, dalla programmazione, è stato cancellato il Festival Internazionale di Cinema e Donne.

“A poca distanza dalle date fissate, con il programma pronto, ci rendiamo conto - dichiarano Maresa D’Arcangelo e Paola Paoli, le ideatrici e direttrici del Festival - che il Comune di Firenze anche per quest’anno non prevede alcuno stanziamento per questa manifestazione che pure è nata nel Comune di Firenze, 43 anni fa, e che potremmo solo disporre del tradizionale, ma per forza sempre più ridotto, contributo della Regione Toscana, che non ha mai interrotto nel corso degli anni il suo sostegno e a cui siamo molto grate. Quindi il nostro appuntamento annuale verrà a mancare per la scarsità delle risorse disponibili. Ce ne rattristiamo e ci scusiamo con il pubblico fedele, amici, generosi e competenti, collaboratori e collaboratrici, corrispondenti nazionali e internazionali”.

“La vasta rete internazionale, che fa del Festival di Cinema e Donne un punto di riferimento molto importante - continuano le direttrici del Festival - forse soprattutto all’estero, è stata costruita anche grazie alla collaborazione delle donne della città di Firenze: studiose e artiste, imprenditrici, insegnanti, professioniste e studentesse. Anche molti uomini contribuiscono con le loro competenze e la loro arte alla riuscita del Festival. Una rete cittadina che si allarga all'Italia e al mondo con corrispondenti internazionali, critici, giornalisti, studiosi e registe, una struttura organica cresciuta negli anni che sarà forse impossibile spegnere. Eppure a Firenze si sceglie di non sostenere adeguatamente una manifestazione che da più di 40 anni rappresenta la città e spesso l'Italia negli incontri internazionali, nelle reti europee. Un hub fondamentale, laboratorio di idee e linguaggi veramente innovativi, nonché luogo fisico di scambio, è un’eredità culturale, sociale e storica che le amministrazioni devono sostenere”.

La notizia della cancellazione del Festival ha sorpreso il pubblico di Firenze e il mondo del cinema. Anchel’apprezzata, nota, e cittadina di Firenze, regista Margarethe Von Trotta ha deciso di scrivere al sindaco per chiedere un intervento capace di sostenere con efficacia il Festival e riportare il lavoro di ricerca, coordinamento, studio e diffusione della cultura femminile in ambito cinematografico nel capoluogo toscano con la dignità che gli spetta per l'impegno profuso in questo 43 anni.

Riportiamo il testo della lettera aperta:

“Caro Sindaco Nardella,

da quando ho vinto a Venezia il Leone d'oro con il mio film ‘Anni di piombo’, ho l'onore di essere cittadina di Firenze. Per questa ragione mi rivolgo a Lei in seguito a una notizia che mi ha dato un colpo al cuore. La cancellazione per mancanza di sostegno istituzionale del Festival Internazionale di Cinema e Donne alla vigilia della sua 43a edizione. 

Che notizia incomprensibile! Il Festival ha svolto un lavoro eccezionale per le donne durante tutto questo lungo periodo perché è iniziato in anni in cui le donne registe erano appena visibili e ha contribuito molto a superare questa invisibilità. Non posso proprio capire, sono così grata al Festival per questo. 

Ci sono ancora tante cose da fare! 

Mi auguro che, con il Suo autorevole intervento, il Festival possa continuare il suo lavoro appassionato e tra i pochi al mondo, con tranquillità, conforto e fiducia. 

Con stima e fiducia
Margarethe von Trotta."

“Per quest'anno - concludono le direttrici del Festival - accanto alla vetrina internazionale dei migliori film dell'anno non distribuiti in Italia, alla selezione del molto materiale che ci viene proposto da autrici e produzioni, avevamo pensato anche ad un momento di riflessione collettiva sul senso, le ragioni e i modi di un festival dedicato alla promozione del lavoro femminile della comunicazione visiva e segnatamente del cinema. Avremmo preferito proseguire sulla base di questa riflessione l'avventura di 43 anni che ha visto esordire a Firenze praticamente tutta l’onda femminile del cinema italiano, da Emanuela Piovano a Costanza Quatriglio, da Isabella Sandri a Ursula Ferrara, da Antonietta De Lillo a Wilma Labate, da Alina Marazzi a Cristina Comencini e tante altre. Avremmo voluto dialogare con la città di Firenze sulle maestre del cinema come abbiamo fatto con Giovanna Gagliardo, Deepa Metha, Moufida Tlatli, Márta Mészáros, Léa Pool, Suzanne Osten, Kira Mouratova, Coline Serreau, Bette Gordon, Věra Chytilová, Sonia Chamki, Regina Pessoa…fino a Marina Spada e tante altre”.

L'autore

Vincenza Fanizza