Cultura

11 gennaio 2022

L'atlante delle riforme (im)possibili di Giancarlo Cerini

Il libro di Giancarlo Cerini (ATLANTE DELLE RIFORME (IM)POSSIBILI – Tecnodid editrice novembre 2021) ha, prima di tutto, il merito di restituire significato alla parola riforme. Per troppo tempo questo termine è stato usato per indicare interventi di tutt’altro tipo: tagli, controriforme, complicazioni gestionali e di procedure, montagne di norme che rinviavano ad altre norme. Il risultato non è stato quello di migliorare la qualità della scuola ma di aumentare gli adempimenti burocratici e di mortificarne la risorsa fondamentale: il personale. Qui siamo di fronte ad un altro schema. L’impostazione generale, Il metodo e le proposte specifiche riflettono la grande conoscenza del sistema di istruzione e di chi vi opera, un mondo che Cerini stima e rispetta profondamente. Un insieme di proposte, avanzate senza enfasi, come il risultato naturale di una vita spesa nella scuola riflettendo sui diversi fattori che possono migliorarla. Tutto muove da una consapevolezza di fondo, sostenuta dall’esperienza, dalla ricerca e dai dati: la scuola non riesce a svolgere la sua funzione fondamentale: assicurare l’uguaglianza delle opportunità, come indicato dall’articolo 3 della Costituzione.

Già dalle prime 10 righe del libro emerge un universo di riflessioni, di analisi, di studi che hanno caratterizzato l’impegno di Giancarlo nella scuola. Il testo poi, dopo una presentazione pacata dei problemi strutturali e di ordinamento, di didattica e organizzativi, procede alla elencazione delle azioni necessarie a risolvere tali problemi. Credo che da questo nasca la scelta del titolo: tanti interventi apparentemente semplici, ma che chi vive nella scuola sa quanto siano necessari anche se ormai dubita di vederli realizzati. Questo libro rilancia una speranza. Non un elenco dei problemi ma un’analisi della situazione seguita dall’indicazione degli obiettivi, degli interventi e delle risorse necessarie: 20 schede sintetiche; 20 commenti e 20 data base. Dall’edilizia scolastica ai nidi, dal tempo pieno alla disabilità, dal reclutamento alla professionalità dei docenti, dai saperi alle Indicazioni Nazionali. Tutte le tematiche, importanti per la qualità della scuola e in definitiva per un futuro migliore della società, sia quelle calde, sia quelle dimenticate o rimosse, sono affrontate con lo stesso rigore, con lo stesso “metodo Cerini” - potrei dire - ricordando un periodo di lavoro insieme e le tante occasioni di confronto.

I temi proposti e le soluzioni prospettate non discendono da premesse astratte o da deduzioni da un empireo ideologico. Il punto di partenza è rappresentato sempre da una sintetica ed efficace analisi delle diverse situazioni. I dati esposti sono talmente evidenti che le conseguenze dedotte credo siano difficilmente contestabili e sicuramente sono largamente condivise da coloro che operano nella scuola o che sono interessati ad essa. Gli obiettivi proposti derivano dall’esigenza di ridurre gli scarti registrati, sulla base delle evidenze, tra la realtà esaminata e il dover essere della scuola. Un metodo che potrebbe apparire semplicemente logico, ma sicuramente originale per il modo meticoloso con cui viene applicato ai diversi aspetti della vita della scuola e per la conoscenza dei problemi e il rigore delle soluzioni proposte, come si evince dalle schede in cui, oltre ai dati e agli obiettivi ricordati, sono riportate riflessioni e commenti pertinenti e stimolanti.

Un esempio per tutti: il tempo pieno. A partire dall’esposizione di un titolo impegnativo “Tempo pieno per tutti nella scuola di base” e da un primo paragrafo evocativo: “Spoon River del tempo pieno”. Ma la proposta non trascura di evidenziare le molte criticità. Non nasconde i limiti di un’esperienza, lo scarto tra le motivazioni e i primi risultati e il successivo calo di entusiasmo. Ma ad evitare che il confronto possa essere deformato dalla lente del ricordo, del rimpianto del tempo passato, vengono esposti dati e comparazioni. L’analisi dei “miti e riti del tempo pieno” mette in luce, senza infingimenti, le criticità di un’esperienza ma la loro esposizione non si traduce nella rassegnata accettazione dell’esistente né tanto meno in un rimpianto nostalgico dei tempi passati. L’esposizione dei limiti serve a ridefinire un insieme di proposte concrete in grado di migliorare la qualità della scuola.

Quanto riassunto sommariamente per il tempo pieno, con le omissioni e le scelte discrezionali, inevitabili in una recensione, vale per tutti i 20 temi affrontati nel libro. Il data base relativo a ciascuna delle questioni esaminate è sintetico, ma proprio per questo efficace e consente di cogliere l’essenza del problema, attraverso l’analisi delle differenze territoriali e le variazioni dei dati nell’intervallo di tempo preso in esame. Alcuni temi possono apparire di maggiore interesse. Mi sono soffermato con particolare attenzione su quelli relativi alla scuola media, alle scuole secondarie superiori e ai quattro relativi al personale docente e ai dirigenti scolastici. Ma questo dipende dalla sensibilità e dagli interessi di ciascun lettore. Il libro di Giancarlo Cerini ha il pregio di presentare una panoramica il più possibile completa dei problemi da affrontare con un atteggiamento distante da quello di troppi riformismi à la carte e si conclude con un abstract in cui sono contenuti molti dei convincimenti che hanno connotato la sua esperienza e questo bel libro. Una riforma è una “ballata popolare”. Si inizia con poco, con uno spunto, poi la narrazione si allarga e trova nuovi cantautori … Gli effetti delle buone riforme si vedono dopo decenni. …Se parte la “ballata popolare” occorre stare vicino ai docenti…

Buona Lettura.

Giancarlo Cerini ATLANTE DELLE RIFORME (IM)POSSIBILI – Tecnodid editrice novembre 2021

 

Giancarlo Cerini (Faenza 19/04/1951; Forlì 20/04/2021) 

Dirigente tecnico presso l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, coordinatore del servizio ispettivo presso il MIUR, autore di numerosi articoli, saggi e libri. E’ stato presidente  della commissione per l’elaborazione delle linee pedagogiche per il sistema integrato zero sei.

L'autore

Emanuele Barbieri

Dirigente scolastico, sindacalista, Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna e Capo dipartimento del MIUR in pensione.