La 77esima edizione del Premio Strega conclusasi pochi minuti dopo la mezzanotte di venerdì 7 luglio è stata un'edizione particolare. Innanzitutto, perché la cinquina in finale era composta da quattro donne su cinque candidati. Ma anche perché a vincere è stata una casa editrice di piccole dimensioni, la Elliot. Ma ciò che ha colpito tutti, è che il libro vincitore è davvero bello e riesce a dire persino con lievità cose tremende.
Le emozioni forti hanno giocato un ruolo determinante facendo pendere il giudizio verso il memoir di Ada D'Adamo, "Come d'aria", che ha vinto l'alloro con 185 preferenze contro i 170 voti ottenuti dalla rivale più accreditata, Rosella Postorino, autrice di "Mi limitavo ad amare te" (Feltrinelli). Rivale che, in fondo, nulla ha potuto di fronte al dolore suscitato dalla morte prematura di Ada D'Adamo avvenuta a 55 anni il primo aprile, due giorni dopo aver appreso del suo ingresso nella dozzina dello Strega. Scritto durante la malattia, Come d'aria è la voce autentica di una madre che combatte contro un tumore e racconta alla figlia disabile la loro storia. Una grande storia d'amore per la vita, per la danza e un invito a considerare ogni istante vissuto come un dono. Un intreccio potente, vero e spietato, tra passato e presente che ha creato uno tsunami di consensi dal basso all'alto, che ha vinto anche il Premio Strega Giovani 2023, si è aggiudicato il voto collettivo di Strega off e ha portato alla vittoria un piccolo editore come Elliot. Non è la prima volta che il Premio Strega viene assegnato postumo: era accaduto con Passaggio in ombra di Mariateresa Di Lascia nel 1995, con il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel 1959 e con Rinascimento privato di Maria Bellonci nel 1986. Dunque, questa storia dolente ha commosso e stregato un terzo dei giurati, fino alla vittoria finale conquistata al Ninfeo di Villa Giulia raccontando un destino comune, quello della sofferenza che accomuna una madre e una figlia.
Inedita anche l'atmosfera della serata di premiazione, molto partecipata, nell'edizione del ritorno alla normalità dopo la pandemia.
“Credo che Ada stia mandando un messaggio a tutti, ai giovani, alle donne, agli uomini. Lo sta facendo a suo modo. Ha sempre usato toni bassi, in questo momento è silenziosa ma quello che so io è che le sue parole cammineranno a lungo", ha detto Alfredo Favi, marito della scrittrice, subito dopo la proclamazione accolta da una forte emozione che ha coinvolto non solo i sostenitori del libro ma anche buona parte di coloro che occupavano i tavoli del Ninfeo di Villa Giulia. "Pur essendo un esordio Ada aveva una coscienza di quello che stava facendo abbastanza impressionante. Raccontare l'indicibile: questo è quello che è riuscita fare lei con una lingua cristallina che parla a tutti, anche ai giovani. Questa è la sorpresa più incredibile che abbiamo avuto da questo libro", ha affermato Elena Stancanelli, la scrittrice che ha presentato il libro di Ada D'Adamo lanciandone di fatto la corsa. Una sorpresa che ha toccato soprattutto Loretta Santini, direttrice editoriale della Elliot, la casa editrice che ha pubblicato il volume. "Sono commossa, molto dispiaciuta perché lei non sia qui. Comunque, sono anche molto felice per lei, per noi e per tutti i suoi amici, per questo esercito che ha partecipato", ha detto Santini con gli occhi lucidi. “È stata veramente un'impresa collettiva: tutto sommato ci siamo dovuti confrontare con grandi case editrici, con libri importanti e belli", ha aggiunto sottolineando inoltre che la vittoria è "una soddisfazione, è inutile negarlo". Un risultato che rappresenta anche "un segno di grande speranza per tutte le altre case editrici, forse si apre una nuova era. Una ventata di aria fresca. Ada è così, ha fatto un regalo a tutti".