Attualità

11 ottobre 2023

Landini: "uscire dalla rassegnazione, basta subire scelte sbagliate"

"Faccio fatica a trovare le parole per l'emozione e la felicità di vedere una piazza così enorme". Così il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha esordito sabato scorso, 7 ottobre, chiudendo la manifestazione nazionale dal palco di piazza San Giovanni.

"Non tutti riusciranno a entrare per le tante persone arrivate. Non ci ha obbligato nessuno, non ci ha obbligato il medico, ognuno di noi ha scelto di essere qui insieme. Non siamo qui per protestare, noi siamo qui per cambiare la situazione. Noi tutti che oggi siamo qui, così tanti, dobbiamo dire una cosa precisa, dobbiamo prendere tutti insieme impegno preciso: con oggi non finisce la lotta per l'applicazione della Costituzione, comincia la lotta per l'applicazione della Costituzione e questo significa fare una lotta territorio per territorio, luogo per luogo, dove i diritti fondamentali li pratichiamo. Abbiamo il dovere di cambiare il paese, la società che con scelte sbagliate ha aumentato le disuguaglianze. È il momento di uscire dalla rassegnazione, dall'idea che non si può cambiare, che bisogna subire. Cio che ci unisce qui è la Costituzione", che va "difesa e attuata. "Questa è la piazza che vuole unire tutto ciò che è diviso, che vuole cambiare il paese, questa è la piazza di chi paga le tasse e per questo vogliamo essere ascoltati". 

Sembra proprio che sia stata la manifestazione più grande degli ultimi dieci anni quella voluta dalla CGIL e da oltre 100 associazioni che hanno scelto di “intitolare” questa giornata di mobilitazione alla nostra Carta Costituzionale. Due cortei, uno partito da Piazza della Repubblica e uno da Piazzale dei Partigiani, con otto "tappe" della Via Maestra: partendo dal lavoro passando per pace, salute, democrazia, ambiente, salari, istruzione fino ad arrivare ai diritti. La parola d'ordine, difendere e attuare la Costituzione. Si è sfilato, dunque, per le strade della capitale per il lavoro, contro la precarietà, per il contrasto alla povertà, contro tutte le guerre e per la pace, per l'aumento dei salari e delle pensioni, per la sanità e la scuola pubblica, per la tutela dell'ambiente, per la difesa e l'attuazione della Costituzione contro l'autonomia differenziata e lo stravolgimento della Repubblica parlamentare.

Tantissimi gli interventi dal palco, davanti ad una piazza piena e scalpitante, che grida "sciopero, sciopero!", grido al quale Maurizio Landini risponde prontamente. "Faremo una battaglia senza limiti, finché non avremo ottenuto il risultato: ci sono le condizioni per poterlo fare. Siamo noi che rappresentiamo la maggioranza di questo Paese. Non possiamo stare fermi, vogliamo batterci. Prendiamo un impegno: noi non ci fermeremo. Andremo avanti fino a quando non avremo raggiunto gli obiettivi".

La FLC CGIL è scesa in piazza al grido di "Una unica unita, la conoscenza non si spezza", per fermare il progetto di autonomia differenziata che rischia di disgregare il sistema di Istruzione nazionale. Tra slogan, striscioni, cartelli e coreografie, il grido non è certo passato inosservato.

Una, unica, unita: il video della FLC CGIL contro l'autonomia differenziata

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L'autore

Manuela Colaps