Politiche educative

21 giugno 2023

Non chiudete quella scuola!

“Siamo fermamente contrari al piano di dimensionamento della rete scolastica, che il Ministro dell’Istruzione Valditara si appresta a varare con effetti a partire dall’anno scolastico 2024-2025. E se il governo procederà con i tagli al numero delle scuole, la FLC CGIL si muoverà con i suoi legali per impugnare il decreto attuativo”. A dirlo è Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL, a margine dell’incontro al Ministero dell'Istruzione e del Merito sul dimensionamento della rete scolastica previsto dalla legge di bilancio 2023.

Secondo il piano, al termine del prossimo triennio le 8.007 istituzioni scolastiche attualmente esistenti, attraverso smembramenti e accorpamenti di plessi e sedi, diventeranno 7309. Sarà dunque soppresso l’8,8% delle sedi esistenti, pari a 698 unità di direzione amministrativa, con pesantissime perdite di organico tra il personale assistente tecnico e amministrativo, aumento della complessità organizzativa, aumento del numero di sedi e comuni a cui le scuole dovranno rapportarsi e prevedibili difficoltà di gestione dell’offerta formativa soprattutto nelle regioni del Sud. Nel Mezzogiorno infatti, la percentuale dei tagli raggiunge punte del 16% in Campania, 18% in Sardegna e 22% in Calabria.

Il MIM vuol far passare l’idea che questa riduzione del servizio scolastico sia connessa alla realizzazione del PNRR: "Niente di più lontano dalla verità, afferma la segretaria della FLC, ci troviamo di fronte ad un atto ostile nei confronti della scuola". Non è un caso che il piano di dimensionamento sia stato definito unilateralmente dal Ministero dell’Istruzione e dal MEF, senza il previsto accordo in sede di conferenza unificata, dal momento che gli enti territoriali temono, a ragione, una diminuzione della qualità del servizio scolastico, soprattutto nelle situazioni di maggiore disagio sociale e lavorativo.

“In una fase di aumentata complessità dei compiti attribuiti alle scuole, a partire dall’attuazione delle riforme previste dal PNRR, la scelta di accorpare gli istituti aumentando il numero complessivo degli alunni per plesso non è certo la soluzione più indicata per dare centralità alla scuola, migliorare la qualità dei processi formativi e combattere la dispersione, obiettivi che il Ministro Valditara proclama, a parole, di voler conseguire”, conclude Fracassi.

Se il governo procederà con i tagli al numero delle scuole, la FLC CGIL si muoverà con i suoi legali per impugnare il decreto attuativo.

L'autore

Manuela Colaps