Alle ore 10.12 del 28 maggio 1974, a Brescia, nella tranquilla Piazza della Loggia, un'esplosione devastante segnò per sempre la storia dell'Italia. Quel giorno, durante una manifestazione antifascista organizzata dai sindacati e dai movimenti democratici, una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti esplose, causando la morte di otto persone e il ferimento di oltre cento. Fu uno degli attentati terroristici più gravi degli anni di piombo che tra le vittime vide cinque insegnanti iscritti all’allora CGIL scuola. Questo evento tragico ebbe luogo in un contesto già teso e polarizzato, contribuendo ulteriormente a alimentare le divisioni politiche e sociali in Italia: il giorno prima si era tenuta una manifestazione organizzata in risposta all'ascesa di movimenti neofascisti e alla violenza politica che si stava diffondendo in quel periodo e si erano verificati scontri tra manifestanti antifascisti e militanti neofascisti, che portarono a una situazione di altissima tensione e violenza in città.
La ricerca dei responsabili fu lunga e complessa, segnata da depistaggi, omertà e intricati giochi di potere. Solo nel 2015, dopo decenni di inchieste e processi, due esponenti dell'estrema destra vennero condannati all'ergastolo come mandanti della strage.
Cinquant'anni dopo, la memoria della strage di Piazza della Loggia non è solo un dovere verso le vittime e le loro famiglie, ma un impegno civile verso il futuro. Ogni anno, la città di Brescia si riunisce per commemorare quella tragica giornata, non solo per ricordare, ma per ribadire i valori di democrazia, libertà e giustizia. Le commemorazioni includono cerimonie ufficiali, momenti di raccoglimento e iniziative educative volte a sensibilizzare le nuove generazioni sull'importanza di lottare contro ogni forma di violenza e intolleranza.
Ogni volta che ricordiamo quel 28 maggio 1974, riaffermiamo il nostro impegno a costruire una società più giusta e inclusiva, dove il dialogo e la pace prevalgano sull'odio e sulla violenza. La memoria di quegli otto innocenti ci accompagna come un faro, guidandoci verso un futuro migliore.