Noi dell'Unione degli Studenti (UDS) crediamo sia fondamentale tornare a riunirsi assieme alla maggioranza delle sigle associative e sindacali della scuola. La fase che stiamo attraversando si distingue per l’attacco verso i corpi intermedi, tramite la disintermediazione e la delegittimazione degli spazi di rappresentanza. Infatti anche nel campo studentesco la mobilitazione e il dissenso cresciuto nei primi due anni di governo non è stato ascoltato, ma represso. Si pensi alle minacce verso gli studenti che occupano le loro scuole, alle querele da parte del ministro o alla mancata convocazione del FAST (Forum delle associazioni studentesche) da oltre un anno. Lo stesso Statuto delle studentesse e degli studenti, frutto della lotta delle organizzazioni studentesche, sta venendo modificato senza nemmeno un confronto.
L’attacco ai sistemi di rappresentanza sociale e sindacale si accompagna all’accentramento del potere all’interno della scuola. Le misure adottate dal ministro Valditara non vanno considerate singolarmente, ma ricollocate in un’unica cornice di riforma del sistema fondata su autoritarismo e privatizzazione. Infatti, mentre la scuola pubblica viene definanziata e gradualmente consegnata nelle mani di privati, si prova ad affidare alle istituzioni scolastiche un ruolo sempre più manageriale che educativo. Le nuove misure, che comprimono lo spazio decisionale della comunità scolastica, muovono verso l’individuazione del preside come strumento di fiera e diretta applicazione delle direttive ministeriali nei plessi scolastici.
Dunque risulta chiaro che a essere colpite in primo luogo sono l’autonomia e la democrazia delle nostre scuole. L’istruzione nella sua totalità rischia di rispondere alla mera finalità di inserimento lavorativo, invece di mantenersi libera e dedita al proprio ruolo emancipatorio.
Per tutte queste ragioni è fondamentale approfondire questa discussione e costruire insieme efficaci controproposte. L’opposizione sociale è spesso stata accusata di rappresentare la politica del “no”, capace solo di criticare e mai di proporre. Un momento come questo, in cui torniamo a discutere ed elaborare insieme orizzonti alternativi per l’istruzione pubblica, rappresenta una forte reazione a queste accuse. Inoltre, gli attacchi nei confronti dei corpi intermedi ci impongono la necessità di non fare tutto da soli, ma riuscire a farci voce di un’intera comunità.
Le iniziative e le proposte dell'UDS
Come Unione degli Studenti negli ultimi anni abbiamo messo al centro del nostro agire proprio la questione della rappresentanza. Tramite un’assemblea nazionale studentesca nel febbraio del 2025, insieme ad Actionaid, abbiamo elaborato una proposta di riforma della rappresentanza. La nostra proposta mira a mettere in connessione il tema della decisionalità con quello della partecipazione, vuole dimostrare come la passività tra gli studenti sia dovuta all’inconsapevolezza di poter cambiare le cose da sé. Alcune delle nostre proposte sono infatti il raddoppiamento del numero dei rappresentanti d’istituto, il rifinanziamento e la riorganizzazione delle consulte studentesche, l’istituzione obbligatoria di commissioni paritetiche e l’introduzione della formazione alla rappresentanza e agli Organi Collegiali. Uno dei punti forti della nostra proposta sta proprio nella volontà di affermare come l’aumento del peso del corpo studentesco non comporti uno scontro fra le diverse componenti scolastiche, ma contribuisca a sviluppare una dinamica collaborativa e partecipativa tra tutte le parti della scuola.
Crediamo infine sia importante che la discussione e il confronto su questi temi si diffonda all’interno delle scuole e nei territori, riproducendo iniziative di questo tipo per territorializzare le relazioni e dargli ancora più voce. Specialmente dal punto di vista studentesco, in una fase politica caratterizzata dalla disintermediazione e da una repressione sistemica, ci impegniamo a sviluppare una forza mobilitativa che eserciti una forte pressione nei confronti del ministro e del Governo.