La rivista

Politiche educative

LA SCUOLA COME LUOGO DI DIALOGO E PROGETTAZIONE CONDIVISA

L'attacco alla scuola a cui stiamo assistendo è parte del più ampio attacco all'adolescenza, vissuta come una componente che può mettere in discussione gli equilibri stabiliti.

Un desiderio di controllo che dissipa la principale risorsa dì innovazione sociale ed economica. I giovani sono come gli stranieri che cercano spazio e futuro nel nostro domani: però non bussano alle nostre frontiere, non si fermano con muri e rimpatri. Sono stranieri già interni, per questo guardati con ancora maggiore preoccupazione.

In questa situazione occorre ripartire dalla scuola, che sempre più rappresenta il luogo principale di incontro tra generazioni con la possibilità di un dialogo e una riflessione che rimuova le scorie di una visione semplificatoria delle dinamiche sociali in corso. Occorre far recuperare fiducia nel futuro alla nuova generazione affinché non sia spaventata dall’incertezza dell’orizzonte che ha davanti.

Questa è un’impresa tutt’altro che facile ed è sicuramente vero che la scuola da sola non può farcela, ma deve essere chiaro che nessuno potrà farcela senza la scuola. Da questa consapevolezza nasce la necessità di mettere mano agli Organi Collegiali per rilanciare la scuola come luogo di progettazione condivisa e di confronto tra docenti e dirigenti, personale ATA, studenti e genitori.

Collegialità e governo della scuola

Dal punto di vista della responsabilità sul curricolo e sulla proposta didattica occorre partire dalla ridefinizione dell’autonomia scolastica all’interno del quadro definito dal titolo V. La chiave democratica di cambiamento poggia sulla natura del Consiglio di Istituto e del Collegio Docenti e sul rapporto tra loro. È necessario definire in modo chiaro il ruolo e i compiti dei due organi nel governo della scuola perché solo nella chiarezza dei ruoli e poteri (distinzione e complementarità) è possibile ridare senso alla partecipazione attiva della componente di insegnanti, studenti, genitori e del dirigente scolastico.

La partecipazione dei docenti nel Collegio si sta riducendo sempre più, mortificata dai crescenti adempimenti burocratici e dalla tendenza a delegare alla dirigenza e al suo staff la definizione delle azioni didattiche.

È necessario pensare a un’articolazione del Collegio Docenti tale da permettere effettivamente la partecipazione di tutti gli insegnanti alla costruzione e al governo del curricolo di scuola rivitalizzando la dimensione collegiale. È un punto strettamente collegato alle scelte di autonomia organizzativa, didattica e di ricerca della scuola, ma anche alla costruzione di una rete tra le scuole di un dato territorio e di esse con i soggetti che operano a livello educativo in quel territorio.

Importanti sono le forme di partecipazione degli studenti, da quelle all’interno degli Organi Collegiali, alle forme di partecipazione attiva alla vita quotidiana della scuola, coinvolgendoli nella gestione di alcune funzioni della vita scolastica e garantendo loro livelli di espressione democratica autonoma con i comitati di istituto. Lo stesso impegno deve essere preso con i genitori che devono avere sedi in cui confrontarsi e “contare”, ma anche occasioni e supporto per crescere nella loro competenza, per diventare “genitori della scuola” e non più solo dei propri figli.

In ultimo occorre fare tesoro delle risposte che si stanno costruendo nei Patti Territoriali come forma virtuosa di presenza della scuola nel territorio e di coinvolgimento del territorio nella scuola. Questa nuova alleanza sarà una risorsa preziosa per aiutare i nostri giovani a superare lo smarrimento che stanno vivendo.

L'autore

Giuseppe Bagni