Il 2° Forum nazionale della Scuola del Popolo dal titolo “Nessuno resti indietro”, in ricordo del centenario della nascita di don Milani, si è tenuto il 7 e l’8 luglio scorsi a L’Aquila, nella prestigiosa cornice dell’Auditorium del Gran Sasso Science Institute. Il programma delle due giornate, particolarmente fitto e variegato, è stato così ripartito: il pomeriggio del 7 è stato destinato all’analisi di quanto fatto a distanza di un anno dal primo Forum nazionale a Capua, mentre nella mattinata dell’8 sono stati illustrati i progetti nati dalla collaborazione tra la Flc, la Flai e la Cgil nazionale.
La Scuola del Popolo è un progetto nato a Oristano nel 2019 da un’intuizione della Cgil sarda e poi trasformato in progetto della Flc Cgil nazionale. Oggi, è diffuso in tutta Italia e persegue l’obiettivo ambizioso di stimolare la socialità, favorire il dibattito e la ripresa di percorsi culturali e di studio interrotti e, al contempo, di trasformare le sedi e i luoghi della Cgil in centri di animazione culturale, oltre che di azione politico-sindacale. Per farlo, agli esordi, sono stati predisposti corsi in presenza. Con l’avvento della pandemia, invece, ci si è avvalsi della rete web per raggiungere le corsiste e i corsisti a casa con il progetto Non è mai troppo tardi. È stato curioso scoprire che a ispirare questo necessario cambio di passo sia stato l’omonimo programma Rai degli anni Sessanta con il docente Alberto Manzi, che impartiva in televisione lezioni di scuola primaria, con metodologie didattiche innovative e in classi composte perlopiù da adulti analfabeti o semianalfabeti. Eppure, anche avvalendosi della rete web, è sopraggiunto un problema: escludeva chi aveva meno dimestichezza con gli strumenti informatici e chi, quindi, necessitava prioritariamente di essere intercettato dal progetto. È così che sono nate le “pillole”, brevissime video lezioni dapprima registrate sulle piattaforme social dalle volontarie e i volontari sparsi in tutta Italia e poi inviate ai singoli corsisti. Un’intuizione felice che viene confermata anche dalle visualizzazioni sul canale YouTube o sulla pagina Facebook della Scuola del Popolo.
Le “pillole” sono solo una parte delle attività svolte in un anno. Si sono anche tenuti corsi, convegni, seminari, viaggi di approfondimento, aste per favorire donazioni, rapporti con i CPIA e un simposio nazionale di scultura, durato otto giorni. Tutto questo ha dato modo di creare una fitta rete di sinergie sul territorio, di cui si è a lungo parlato nella seconda giornata del Forum. In particolare, in virtù della collaborazione tra Flc, Flai e Cgil, si sta sperimentando la trasmissione delle “pillole” tramite la rete dei cellulari per restare costantemente in contatto con le tante iscritte e i tanti iscritti della Flai che operano nelle campagne. L’ambizione, anche in questo caso, è considerevole e va nella direzione di uno scambio culturale quanto più paritario possibile, in cui le lavoratrici e i lavoratori stranieri possano a loro volta illustrare la propria cultura e le proprie competenze (Questo progetto prende il nome di “Flainclude”).
La due giorni si è conclusa con una conferenza stampa in cui è stato presentato un ulteriore progetto che animerà l’operato della Scuola del Popolo e della Cgil tutta, “P.A.I. Punti di Accoglienza e Inclusione”, che vedrà la Camera del lavoro dell’Aquila aprire un P.A.I. nel Fucino, e precisamente a Pescina, in cui accogliere i cittadini e i braccianti stranieri della comunità magrebina che già insiste sul territorio. Con i P.A.I. si costruirà un’inclusione reale, concreta e non di facciata. Il progetto è destinato a essere sperimentato anche in Sicilia, nel Lazio e in altre regioni.