L’arrivo massiccio dei profughi ucraini richiede alle scuole italiane specifici interventi didattici e pedagogici.
La questione dell'accoglienza scolastica dei minori ucraini è un'emergenza che va affrontata anche in termini pedagogici.
Le competenze falliscono nel loro intento ciclico di indirizzare la scuola, proprio perché non sono state concepite per essa. Restano immobilizzate nella corsa utilitaristica che divora l’umanità, la stessa che considera la scuola come una sorta di stadio dove gareggiano i vincitori e i vinti.
Questo è il momento di superare ogni divisione su contenuti “ornamentali” e di allargare la nostra visione didattica in direzione del pacifismo, basandosi sui principi fondamentali che ispirano i progetti educativi.
A Bianchi e al Governo si presentava l’occasione per una risposta vitale ed innovativa, che avrebbe fatto magari da volano per l’entusiasmo degli studenti e per provare a scuotere da qualche parte la povera scuola italiana.
Il “secolo breve” si sta rivelando più lungo del previsto. Come può reagire la scuola di fronte ad un conflitto armato acceso nel cuore dell’Europa?
L'inaugurazione a Roma di un largo a suo nome ci obbliga a riflettere su una figura straordinaria, che poco i giovani conoscono.
Uno dei primi maestri della Scuola della Costituzione, laica, antifascista, popolare.
Il parere a Edoardo Acotto, insegnante di storia e filosofia in un liceo scientifico di Torino.
La corsa agli "istituti migliori", la fuga dalle "scuole cattive": come si è trasformata la scuola italiana e cosa si nasconde dietro la libertà di scelta degli utenti.