Tra incognite e rischi l’Italia si gioca 15 miliardi per collegare Calabria e Sicilia. L’intervista a Gianfranco Viesti, professore di Economia.
Cosa è stato realizzato, dall’approvazione ad oggi, con le risorse finanziarie del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza negli ambiti dell’istruzione, della formazione e della ricerca. L’analisi critica e le proposte avanzate dalla FLC CGIL. La centralità dell’investimento in conoscenza per rispondere alle sfide dell’attualità e del futuro.
L’assemblea nazionale della FLC CGIL a Firenze, lo scorso 19 ottobre, ha messo a fuoco la fase critica che il sistema universitario nazionale sta attraversando in questi anni. Il futuro dell’università e, in qualche modo del suo profilo sociale, si gioca oggi e si gioca anche nella difesa e nel rilancio di un sistema universitario nazionale, pubblico, gratuito e di qualità.
Stabili gli studi "dirompenti" e originali, in crescita il "rumore di fondo" dei lavori che "incrementano" le ricerche precedenti. L'organizzazione e i finanziamenti della ricerca, i meccanismi di valutazione e i percorsi burocratici tra le cause che intralciano la curiosità scientifica, l'approccio multidisciplinare e le sperimentazioni.
Le nostre considerazioni sull'incontro del Ministro Bianchi con gli Enti locali delle aree ammesse al finanziamento per l'edilizia scolastica, previsto dal PNRR.
La capacità resiliente del sistema ricerca italiano ha già avuto modo di esprimersi. Ma non basta. Serve una politica che sostenga in maniera armonica le diverse componenti del sistema con una priorità oggettiva sulle risorse umane.
L'Italia torni a destinare risorse più consistenti e stabili all'attività di ricerca. Perché uno sviluppo senza ricerca non è percorribile.
Lo stanziamento europeo necessario punto di partenza per avviare politiche espansive soprattutto in Italia. I limiti del PNRR su ricerca, occupazione giovanile e femminile, mezzogiorno, transizione ecologica. Tanta frammentarietà. Dubbi sull’uso dei bandi. Le proposte della CGIL che guardano ai giovani.
Con molta fatica si era arrivati a una costruzione unitaria del sistema degli enti di ricerca. Con questa legge di bilancio si ricrea una cesura e si spacca in due il personale.
La grande opportunità del PNRR e la necessità di prevedere nel bilancio ordinario le risorse necessarie alla ricerca.