Uno dei principali insegnamenti pedagogici della memoria è la responsabilità storica, potente strumento educativo e formativo: un’eredità attiva che richiede di essere elaborata e trasformata in azione.
Un’analisi sulla definizione di antifascismo, le sue implicazioni politiche e le sfide della memoria storica in Italia dalla fine degli anni Novanta ad oggi.
Esiste una risposta al rischio reale di un presente senza storia e vissuto nell’indifferenza: una pedagogia della Resistenza, dell’antifascismo e della Costituzione.
Dolore, militanza e dovere di testimonianza si intrecciano nel ricordo della strage di Piazza della Loggia. Un ricordo che ci obbliga ogni giorno a impegnarci per la democrazia, mai garantita, e per la difesa della Costituzione contro ogni forma di autoritarismo e intolleranza.
Cinquant’anni fa la rivoluzione nella scuola con i decreti delegati, senza i quali la stagione del riformismo pedagogico e didattico degli anni Ottanta e Novanta, che tanto peso ha avuto sulla struttura attuale del sistema scolastico italiano, non si sarebbe avviata.
Prosegue il viaggio della carovana dei diritti per tenere unito il Paese. Le ragioni del no al DDL Calderoli in un documento della FLC CGIL.
Il peso di una cultura che nei secoli ha sancito il predominio del maschio è dura a morire anche nelle società più evolute. La lotta delle donne per affermare il loro diritto a un ruolo di primo piano nella società. La scuola come luogo per formare il pensiero critico e contrastare l’odio e la violenza di genere.
Una riflessione a partire da una sentenza della Corte Costituzionale non abbastanza considerata che apre rilievi di grande interesse.
Una grande mobilitazione nazionale per l'attuazione della Costituzione, per i diritti, il lavoro, l'ambiente, la salute, la pace, lanciata da Cgil e più di cento associazioni.
Sabato 24 giugno la Cgil e più di 60 associazioni scendono in piazza a Roma a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.